EDITRICE QUINLAN NUOVI LIBRI 2013
"Purtroppo ti amo", "Ritratto di mio padre", "My Posters"
Redazione di Nadir, febbraio 2014

FEDERICO PACINI
“PURTROPPO TI AMO”

Federico Pacini indaga il rapporto con la sua città, Siena. Dai fasti del passato alla deriva quotidiana (che è anche la deriva nazionale), stigmatizzata dalle vicende della Banca Monte dei Paschi. Il suo sguardo ci restituisce quel che resta oltre le vestigia monumentali, attraverso un approccio senza enfasi, né finalizzato alla denuncia, e forse proprio per questo profondamente lirico.

“Le fotografie di Pacini sono calibrate e discrete nel loro messaggio, non chiassoso né retorico, quasi silenzioso anzi, di un silenzio che sa farsi strada nelle menti” (Elio Grazioli)

“E’ la qualità dell’attenzione che da importanza al soggetto” (Burk Uzzle)

Federico Pacini (1977) ha vinto i seguenti premi internazionali: Second place PX3 competition 2010 - Prix de la Photographie Paris for the book 00001735.tif Second place with Honorable Mension IPA 2009 International Photography Awards Lucie Awards (New York, Lincoln Centre, 19th October 2009) for the Book 00001735.tif.

Il libro ha la cover in cartonato e contiene i testi critici di Elio Grazioli e Burk Uzzle, nelle versioni italiano/inglese.

CLAUDIA MARINI
“RITRATTO DI MIO PADRE”

Lo scorcio di paesaggio in copertina è il prologo con cui Claudia Marini introduce un corpus di ritratti fotografici scattati alla comunità di Pejo. Volti di uomini e donne conosciuti dal padre dell’artista che, silenziosamente, si espongono ai nostri occhi raccontandoci una vita trascorsa in quel paesaggio immemore. I racconti sono lasciati all’anima dei volti, alla profondità dei loro sguardi, a tutto ciò che non osa essere detto e che invece affiora nella fisiognomica scolpita dalla vita e dal tempo nelle sfumature di bianco e di nero.

Scattati con il banco ottico, tutti i ritratti seguono una nomenclatura visiva ideata dall’artista, una sorta di tipizzazione dell’immagine fotografica tesa a esaltare l’unicità del soggetto grazie a quel differenziale che la ripetizione porta sempre con sé. Se la serialità del primo piano, dell’inquadratura frontale e ravvicinata, dello sfondo nero ricorrente, conferiscono organicità e sintonia all’intero progetto, le piccole differenze incantano lo sguardo e creano una relazione visiva con noi astanti in un gioco visivo tra chi guarda e chi è guardato che dissolve le distanze e i ruoli.

Sul piano della ricerca fotografica emerge una riflessione sociale sul valore del ritratto fotografico nell’epoca di Facebook in cui tutti diventano ritrattisti “fai-da-te”. In questa pratica vernacolare, la costante di pose, comportamenti e inquadrature può essere riassunta in una tassonomia dell’indistinto e dell’indifferenziato, che tende a omologare la rappresentazione dell’identità. Nel lavoro di Claudia Marini invece, il soggetto è posto nella condizione di isolarsi dal mondo circostante, di concentrarsi sulla sua visione interiore per spostarla successivamente, sul mondo esterno, instaurando un rapporto tra l’intensità del suo sguardo e gli sguardi futuri di chi lo contempleranno. In questo modo la fotografia esce dal regno dell’immagine narcisistica per divenire una pratica meditativa di disvelamento, d’incontro e di conoscenza dell’identità umana.
(Dal testo in catalogo di Marinella Paderni)

JACOPO BENASSI
“MY POSTERS”
Edizione limitatata a 100 copie numerate e firmate

My Posters, propone ritratti in bianco e nero di personaggi provenienti dal mondo della moda (Valentino, Karl Lagerfeld), dell’arte (Maurizio Cattelan, Urs Luthi, Ando Gilardi, Terry Richardson), del cinema (Asia Argento), dello spettacolo (Moira Orfei, Mago Silvan) o delle rock band (Ben Harper, Willie DeVille, Kim Gordon, Nick Cave). Jacopo Benassi li coglie in modo diretto e antiretorico, senza nessuna soggezione, con un approccio visivamente irriverente ma simpatico (dall’etimo con-empatia). Un modo di fotografare a metà strada tra la spontaneità istintiva dei paparazzi degli anni Cinquanta e il coinvolgimento esistenziale dei ritrattisti statunitensi attratti da stili di vita borderline; da Jacob Riis a Weegee, da Lisette Model a Diane Arbus, fino all’edonismo contemporaneo di Terry Richardson.

Queste elucubrazioni faranno probabilmente cagare Jacopo, autore emotivo piuttosto che meditativo; la partecipazione alle situazioni che gli consentono di ritrarre le persone che incontra è infatti più agita che pensata, orientata fondamentalmente dall’umanità che può trapelare da un ritratto, quando non è ovvio né stucchevole. Tutto qui. Le icone di Benassi sono in definitiva post-ideologiche e post-edoniste, sono post-ers del XXI secolo.
(Dal testo critico di Roberto Maggiori)

Jacopo Benassi collabora con le riviste “Rolling Stone”, “GQ”, “Wired”, “Riders”, “11 Freunde”, “Crush Fanzine” e con le agenzie BBDO e 1861 United. Nel 2007 partecipa alla mostra Vade Retro. Arte e Omosessualità, da von Gloeden a Pierre et Gilles, curata da Vittorio Sgarbi ed Eugenio Viola. Nel 2009, 1861 United, pubblica una sua monumentale monografia: The Ecology of Image. My Posters è la sua prima personale, curata da Roberto Maggiori per la quinta edizione di Centrale Fotografia.

In alcune copie del libro è allegata una fotografia di 30×40 cm, firmata e tirata in soli 7 esemplari. Come in tutti i nostri libri d’artista, non sono previste fotografie di un unico soggetto ripetute per tutte le copie, ma diversi soggetti che possono essere scelti fino a esaurimento della tiratura.

EDITRICE QUINLAN - via Saliceto, 38 - 40013 Castelmaggiore (BO)
tel-fax: 051 502784 www.aroundphotography.it

Redazione di Nadir © 02/2014
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