Si è da poco conclusa a Roma la mostra "Paesaggi terrestri", a firma del movimento della "New Photography", capitanato dal fotografo Antonello Sestili. Conosciamolo meglio attraverso una selezione di immagini e una breve panoramica sui princìpi che sono alla base della sua teorizzazione.
«La visione fotografica deve volare come i sogni e vincere la forza di gravità»; recita così il primo punto del manifesto della New Photography, un movimento nato essenzialmente dal bisogno di confrontarsi con il visibile in maniera meno "assuefatta" e scontata rispetto ai tradizionali canoni che imprimono di sé il modo in cui organizziamo ed esperiamo visivamente gli infiniti "paesaggi terrestri" che ci circondano.Quanto detto fa della New Photography un movimento "costruttivo", cioè a dire non volto esclusivamente alla messa in discussione "distruttiva" di uno stato di cose precedente, ma impegnato a sostituire ad esso un nuovo alfabeto, frutto di una riflessione teorica inedita ed originale. Un alfabeto che si esprime per mezzo di punti di ripresa estremamente mobili ed inconsueti, predisposti allo stupore, quanto insofferenti nei confronti della consueta visione in bolla; un alfabeto che conia espressioni come "buona sproporzione" e "non inquadratura"; un alfabeto che sfrutta al massimo le potenzialità di un angolo di campo che, pur sussurrando all'orecchio del soggetto prescelto, avvicinato fin quasi a confondercisi, riesce al contempo a produrre la sensazione di un onnicomprensivo abbraccio che si estende ben al di là di esso (e lo fa con una nitidezza che riconosce la giusta dignità ad ogni più distante punto dello spazio); un alfabeto che nonostante ciò non rinuncia al piacere sottile dell'equilibrio formale e dell'euritmia, di quel "buon ritmo", di quell'armonia, di quella melodia sottesa al perpetuo inseguirsi di forme e geometrie intente a travalicare i loro stessi significati ed identità; un alfabeto, infine, che elegge il formato verticale a cornice ideale delle sue visioni, in forza della sua complementarietà/opposizione al nostro approccio visivo più naturale.
Il fatto che nel corso di questa sintetica trattazione ci si sia voluti mantenere su un livello caratterizzato da più o meno aleatorie suggestioni, non significa che queste ultime non poggino invece su solidissime basi teoriche e pratiche.
Dietro quanto esposto dimora infatti una riflessione profondamente articolata, in cui alle mere sensazioni si affiancano termini concreti, verificati e verificabili; a monte di ogni scatto si celano approfondite considerazioni che combinano elementi di psicologia della percezione a modelli logico-matematici, sostenute addirittura da un software apposito, per mezzo del quale è possibile generare i nodi, i vettori significativi, il reticolo antisimmetrico e numerosissimi modelli astratti ed allo stesso tempo di verificarne la relazione con le immagini già realizzate.
Ci sarà chi storcerà il naso - e sarà colui che mette la spontaneità al di sopra di ogni altro attributo in fotografia -, convinto che un'eccessiva teorizzazione non possa far altro che compromettere irrimediabilmente l'immediatezza e il "calore" di un'immagine; ci sarà invece chi sposerà in pieno la causa, attratto dalle nuove potenzialità espressive offerte da un metodo così finemente concepito.
In ambedue i casi, sarà valsa la pena conoscere le modalità creative di questa originale tendenza, a testimonianza di come la fotografia, al pari di ogni altra espressione artistica, inviti ciascuno di noi ad esplorare e sperimentare le infinite possibilità di che ci mette a disposizione.
Nora Dal Monte © 02/2008
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Antonello Sestili, teorico e fondatore della New Photography, ha alle spalle una carriera che vanta, tra gli altri, un incarico di assistente alla fotografia di scena nel film di Federico Fellini "E la nave va", in qualità di assistente di Pierluigi Paturlon, nel 1982. Assiduo frequentatore del mondo della pittura, Sestili dialoga con artisti ed opere, fino ad approdare alla fotografia pubblicitaria ed industriale, e, in seguito, anche all'insegnamento e alla scrittura. Il rigore compositivo che caratterizza questa sua prima produzione, elaborata quasi esclusivamente in sala di posa, si riflette poi nella successiva produzione di fotografie di paesaggio in bianco e nero; è l'approfondimento relativo alla parte vettoriale della composizione e la teorizzazione del concetto di "antisimmetria" che lo conduce, nel 2000, alla stesura del manifesto della New Photography. A partire dal 2003, Sestili amplia questo nuovo concetto grazie ad un'attenzione particolare ai principi non solo geometrici, ma anche tonali: nascono così le sue due ultime serie, le suggestive Solum Aquæ e Nocturnalia. Il sito www.antonellosestili.it, oltre a proporre una ricca galleria di immagini, è il punto di riferimento per chi volesse approfondire la conoscenza della New Photography, nonché tenersi aggiornato su eventi espositivi e workshop dedicati.