PEGGY IN VENICE
Photographed by Nino Migliori
Carlo Riggi, giugno 2010

Peggy Guggenheim (1898-1979), ereditiera americana, collezionista e mecenate di giovani artisti si trasferisce a Venezia nel 1948. Acquista Palazzo Venier dei Leoni, con l’ampia facciata sul Canal Grande e uno spazioso giardino retrostante, che trasforma in una casa museo dove trascorre i successivi trent’anni della sua vita. È qui che Nino Migliori, nel 1958, le scatta le 12 fotografie contenute nel libro.
Migliori racconta come la fotografia, quando egli iniziò a praticarla alla fine degli anni quaranta, fosse prevalentemente considerata riproduzione del reale e la cosiddetta artisticità fosse ancora legata alla poetica dell’high key. Da lì la spinta, che lo ha caratterizzato per tutta la sua carriera, a seguire nuovi percorsi, con sperimentazioni sui diversi materiali dello specifico fotografico: pellicola, carta, luce, calore, con risultati bollati sprezzantemente come non-fotografia dagli addetti ai lavori ma molto apprezzati invece da pittori come Morandi, Romagnoli, Caviglioni, e poi Emilio Vedova che lo introdusse nella casa di Peggy Guggenheim e nell’ampia cerchia di autori, come Tancredi Parmeggiani e Giuseppe Santomaso, che la frequentavano. Quella casa, racconta Migliori, si adattava come un abito alla sua proprietaria, dalla personalità determinata e mutevole, enigmatica e prevedibile allo stesso tempo. Le opere d’arte non erano appese ad un muro per decorare, ma facevano parte di un tutt’uno e si trasformavano in ambiente. Peggy fu sempre disponibile verso il fotografo, pronta ad accettare le sue richieste, ma sempre grave e autorevole. La sua approvazione e il contatto con tanti autori d’avanguardia furono per lui una sollecitazione a continuare le sperimentazioni e un riconoscimento del suo procedere fotografico, che si inserisce a pieno titolo nel filone dell’“Espressionismo astratto”.

Questa ricerca di riconoscimento artistico permea tutta l’attività di Migliori, intesa a smarcarsi dall’idea di fotografia come inscindibilmente connessa con il reale e con la figurazione, e nei ritratti di Peggy Guggenheim si traduce in una esplicita fuga dalle regole classiche (messa a fuoco e nitidezza su tutte) quasi che esse potessero rendere la fotografia non degna di annoverarsi tra le discipline artistiche e le facessero perdere, insieme al suo autore, il diritto di cittadinanza nel “cenacolo nomade” della mecenate americana sul Canal Grande, lì dove erano di casa gli esponenti dei maggiori movimenti del XX secolo: Cubismo, Futurismo, Surrealismo, Dadaismo, Costruttivismo, ecc.
Lo sguardo serio e insofferente di Peggy in queste foto appare un altro elemento di distanza dal ritratto fotografico classico. La signora appare quasi infastidita dall’intrusione dell’obiettivo, e solo l’ultima immagine - esaltata dalla pubblicazione in doppia pagina - in cui ella alza le braccia in segno di resa al fotografo e alla sua arte, svela la perfetta complicità con l’autore e la precisa intenzione di lasciare in questo modo traccia del loro comune indomabile desiderio di non adeguarsi mai ad alcuna regola costituita, neanche quella di sorridere davanti alla fotocamera.
Il volumetto (Editrice Quinlan, 38 pag. €. 9,90) è curato da Roberto Maggiori, che nell’interessante testo introduttivo ci ricorda, tra l’altro, come la fotografia tenda sempre a un’astrazione della realtà (dall’etimo latino abstràhere = trarre da...), a una decontestualizzazione in cui una porzione di spazio e di tempo viene appunto estrapolata dal contesto che il punto di vista dell’autore decide di inquadrare, una volta per sempre. I ritratti di Peggy Guggenheim, ambientati tra i capolavori che compongono l’omonima Collezione veneziana, di cui quest’anno ricorre il trentennale della nascita, rappresentano una preziosa testimonianza di un’epopea culturale irripetibile, al cui cospetto la fotografia ha potuto presentarsi da protagonista grazie alla caparbietà visionaria di un artista come Nino Migliori.

Carlo Riggi © 06/2010
Riproduzione Riservata

La scheda.
Peggy in Venice
Photographed by Nino Migliori
Fotografie di Nino Migliori.
Testi di Roberto Maggiori, Nino Migliori, Philip Rylands.
Editrice Quinlan Bologna 2010
pp. 36 20 illustrazioni b/n 24 x 17 cm
Prezzo euro 9,90
ISBN 978-88-90322-6-3