Perché affannarsi a leggere decine di libri, quando ce la potremmo cavare con uno soltanto?
D'accordo, non scherziamo: la battuta è chiaramente provocatoria, ma quantomai appropriata per introdurre l'opera in questione. Riedizione ampliata del precedente volume "Pensare la fotografia" - risalente al 1992 e da tempo esaurito - questa ricchissima antologia è una sorta di "mappa dettagliata", come viene giustamente definita nella quarta di copertina, che riunisce un gran numero di brani teorici - 84, per la precisione - a firma di alcuni dei più importanti studiosi e "pensatori" dalle più varie provenienze, rendendo ampiamente conto della riflessione sviluppatasi dagli anni Sessanta ad oggi; una restrizione cronologica che deriva dalla presa di coscienza che «è proprio a partire da questo periodo (gli anni '60) che il dibattito sulla fotografia ha superato l'episodicità che fino ad allora l'aveva contraddistinto, così da far emergere quelle categorie che potevano da un lato risistemare i precedenti contributi, e dall'altro fornire anche una sorta di modello per la riflessione a venire». Una raccolta inevitabilmente eterogenea e parziale, dunque, ma non per questo meno idonea a tracciare un quadro esaustivo e a fornirci gli strumenti necessari per riconoscere con chiarezza le voci più "alte", ascoltate e discusse di questo infinito ed appassionante dibattito.
La fotografia viene qui considerata nella sua feconda quanto ambigua identità di "arte media" (la definizione di "art moyen", com'è noto, è frutto della riflessione teorica del sociologo Pierre Bourdieu, che ovviamente non poteva mancare in questa antologia), collocata cioè in una posizione "mediana" tra differenti estremi: ambito alto-elitario e basso-familiare, creazione e riproduzione, pratica sociale e pratica artistica, manualità e automaticità... Ed è proprio questa sua funambolica esistenza, questo perenne trovarsi "in bilico" tra istanze così diverse, che ha generato intorno ad essa, fin dalla sua apparizione, questa esuberanza di interrogativi, idee e riflessioni tutte tese a cercare di carpirne ed evidenziarne l'essenza (perché di tentativi perpetui si tratta, e non certo di affermazioni definitive). Un interesse che si è ancor più incrementato a partire dagli anni Novanta, nei quali «abbiamo assistito ad un vero e proprio boom di utilizzo del mezzo fotografico nelle arti visive da parte di quasi tutti i più interessanti giovani artisti del decennio», sottolinea Marra.
Ammetto di non aver letto tutto il libro, ma di essermi piuttosto lasciata piacevolmente guidare dal caso, o dalla curiosità suscitatami dalle poche parole di un titolo, inseguendo di volta in volta nomi e concetti conosciuti o facendomi tentare da conoscenze indirette e mediate, rese finalmente concretizzabili (mai fidarsi troppo del "sentito dire"!): ed è il bello di questo libro, che si lascia percorrere liberamente, come se fossimo invitati ad esplorare a nostro piacimento gli scaffali di una biblioteca virtuale interamente dedicata alla fotografia "pensata"; senza uscire dalla metafora, è un po' come trovarsi a poter sfogliare le pagine di libri-cardine quali per esempio "Prima della fotografia" di Galassi, "La camera chiara" di Barthes, "L'atto fotografico" di Dubois... tutti comodamente racchiusi in questa sorta di "libro dei libri" (che, a dispetto di questa definizione, costa poco più di una rivista). Certo, la conoscenza che una lettura del genere ci può offrire riguardo al pensiero di questo o quell'autore è, ovviamente, sommaria; ma niente ci vieta di risalire ai libri da cui i brani sono di volta in volta tratti - i cui titoli sono sempre specificati -, per intraprendere un approfondimento che prenda le mosse direttamente dalle fonti originarie. Per nostra fortuna, Claudio Marra (curatore dell'opera) non ci abbandona in balìa di questa copiosa mole di dati, anzi, fa di tutto affinché il lettore sia messo al riparo da ogni eventuale sprovvedutezza: all'inizio di ognuna delle quattro sezioni tematiche, infatti, ci viene in soccorso con degli agili e limpidi testi introduttivi, sorta di commenti - incluse polemiche e palesi schieramenti - che ci accompagnano attraverso la successione dei vari contributi proposti, consentendoci di orientarci tra i vari punti di vista, cogliendone le reciproche influenze ed opposizioni e focalizzando l'attenzione sugli aspetti di volta in volta più significativi.
Diamo adesso una sintetica occhiata ai raggruppamenti
proposti: ne La pratica sociale ci si soffermerà
soprattutto a considerare «l'uso familiare della
fotografia, quello giornalistico, pubblicitario,
giudiziario e documentativo in genere»; parlando dei Problemi del linguaggio ci si porrà invece la
domanda: la fotografia è o non è da considerarsi un
linguaggio? Gode di un'autonomia totale rispetto a ciò
che rappresenta (ed è, quindi, un linguaggio), o, al
contrario, si esaurisce nella sua funzione
referenziale/denotativa (e dunque non lo è)? I Rapporti con le altre arti visive si riducono
essenzialmente a quelli con la pittura, «la parente
più prossima, la più amata e insieme la più detestata;
quella che la fotografia considera da subito con grande
senso di deferenza, tanto da prenderla a modello da
imitare sfacciatamente, ma che al tempo stesso
rappresenta però anche la concorrente alla quale
sottrarre settori e campi d'applicazione»; infine,
considerare l'elemento "mediale" della pratica
fotografica significa riflettere, con in mente le
imprescindibili parole di Marshall McLuhan, su come e
quanto il medium fotografico, facendosi esso
stesso "messaggio", abbia saputo plasmare e modificare
il nostro modo di percepire la realtà. Trattandosi, come sarà chiaro, di un'opera
oggettivamente impossibile da riassumere, non posso che
concludere riportandone l'intero sommario, così che
abbiate modo di rendervi conto da soli della vastità di
aspetti e problematiche esaminate e svolte. Salta subito
all'occhio la varietà di "sguardi" proposta: storici e
critici della fotografia non possono ovviamente mancare
all'appello, ma lasciano ampio spazio anche a scrittori
e poeti (un esilarante Calvino, per esempio, o Paul
Valéry, Sanguineti...), registi (Wenders), filosofi
(Cacciari, Flusser)... a garanzia di un "accerchiamento"
poliedrico della materia, portato avanti all'insegna di
un fertile eclettismo che contribuisce a mantener desto
e partecipe l'interesse. Insomma: un testo che oserei
definire indispensabile, almeno per chi, nel fatidico
momento del click, non può fare a meno di
percepire questo flebile ma tenace interrogativo: che
cosa sto realmente facendo? e perché lo
faccio?
Nora Dal Monte © 06/2007
Riproduzione Riservata
SOMMARIO:
La pratica sociale
Jean A. Keim, La fotografia e l'uomo - Alain
Jaubert, Commissariato degli archivi - Franco
Ferrarotti, Dal documento alla testimonianza. La
fotografia nelle scienze sociali - Roland Barthes, Fotogenia elettorale; Fotografie choc -
Pierre Bourdieu, La fotografia - Italo Calvino, Le follie nel mirino - Emilio Servadio, Psicologia e psicopatologia del fotografare -
Edoardo Giusti, Maria Claudia Proietti, Fototerapia e
diario clinico - Hrayr Terzian, La fotografia
psichiatrica - Ando Gilardi, Wanted - Manlio
Brusatin, Storia delle immagini - Diego Mormorio, Un'altra lontananza - Angelo Schwarz, La
commedia del ritratto - Goffredo Fofi, L'anima e
il volto - Gillo Dorfles, Fotografia e pubblicità
nella società contemporanea - Marino Livolsi, Un'alluvione di immagini - Vilém Flusser, Per una
filosofia della fotografia - Lamberto Pignotti, Il discorso confezionato - Giséle Freund, Fotografia e società - Andrea Nemiz, Che tipo di
giornalismo è questo? - Arturo Carlo Quintavalle, Il territorio della fotografia - Pino Bertelli, Contro la fotografia.
I problemi del linguaggio
Boris Ejchenbaum, I problemi dello stile
cinematografico - Jurij Tynjanov, Le basi del
cinema - Attilio Colombo, Il linguaggio della
fotografia - René Lindekens, Semiotica della
fotografia - Roland Barthes, Il messaggio
fotografico; Retorica dell'immagine - Umberto
Eco, s.t.; Sugli specchi - Michele
Giordano, Fotografia e storia - Claudio Marra, L'asse Rose/Duchamp - Carlo Gentili, Fotografia,
analogia, irrealtà - Viviana Gravano, L'immagine
fotografica - Eugenio Miccini, Retorica della
fotografia - Omar Calabrese, La fotografia come
testo e come discorso - Gianfranco Bettetini, Il
segno dell'informatica - Liborio Termine, La
scrittura fotografica - Christian Metz, La
significazione nel cinema - Rino Mele, Tropici di
carta - Philippe Dubois, L'atto fotografico -
Max Black, Come rappresentano le immagini.
I rapporti con le arti visive
Heinrich Schwarz, Arte e fotografia - Peter
Galassi, Prima della fotografia - Michael G.
Jacob, Il dagherrotipo a colori - Pierre
Francastel, Lo spazio figurativo dal Rinascimento al
Cubismo - Mario Costa, Della fotografia senza
soggetto - Filiberto Menna, La linea analitica
dell'arte moderna - Marina Miraglia, La
fotografia pittorica - Arturo Carlo Quintavalle, Messa a fuoco - Piero Racanicchi, E' nata una
nuova arte (ma ha già 150 anni) - Valentina De
Angelis, Arte e linguaggio nell'era elettronica -
Rudolf Arnheim, Sulla natura della fotografia; Intuizione e intelletto - Cesare Brandi, Le due
vie - Dino Formaggio, La funzionalità progettuale
diffusa e le arti artigianali - Umberto Eco, Di
foto fatte sui muri - Gillo Dorfles, Appunti per
un'estetica della fotografia - Gaddo Morpugo, L'architettura fra le immagini di se stessa - Carlo
Bertelli, La fotografia come critica visiva
dell'architettura - Marisa Galbiati, Fotografia e
cultura architettonica: un difficile dialogo -
Daniela Palazzoli, Descrizione di una battaglia:
l'immagine - Filiberto Menna, Arte e Fotografia - Rosalind Krauss, Marcel Duchamp o il campo
immaginario.
L'estetico, il mediale, il virtuale
André Bazin, Ontologia dell'immagine fotografica - Siegfried Kracauer, Film: ritorno alla realtà
fisica; Prima delle cose ultime - Marshall
McLuhan, Gli strumenti del comunicare - Guido
Piovene, Il valore dell'attimo - Paul Valéry, Centenario della fotografia - Edoardo Sanguineti, Ma com'è fotogenica la realtà... anche troppo -
Giulio Bollati, Note su fotografia e storia -
Susan Sontag, Sulla fotografia - Roland Barthes, La camera chiara - Wim Wenders, Una volta - Philippe Dubois, L'atto fotografico - Francesca
Alinovi, La fotografia: l'illusione della realtà - Claudio Marra, Fotografia e cultura della
simulazione - Viviana Gravano, Crossing -
Massimo Cacciari, Il "fotografico" e il problema
della rappresentazione.