Sono da sempre appassionato di fotografia e di apparecchiature fotografiche: anzi, è stato mio nonno ad iniziarmi a questo mondo, con la sua drammatica storia ad El Alamein e poi la prigionia in India, da me narrata in un racconto. La sua Leica IIIcK con obiettivo Zeiss Sonnar, che gli ha permesso di sopravvivere ai terribili stenti del campo inglese di Iol, ha unito nella mia immaginazione di ragazzo le virtù massime delle due grandi Case tedesche, facendomi magicamente ammaliare dalla storia di Jena e Wetzlar, fondendole in un unico grande interesse.
Essendo cresciuto in una casa con una vasta biblioteca familiare ed essendo attualmente in possesso di diverse biblioteche tematiche, è naturale che l’idea di realizzare un libro di argomento fotografico-collezionistico fosse per me un sogno da realizzare prima o poi. Nel 1995 collaboravo già con la rivista Reflex di Roma e con la specializzata Classic Camera di Milano: in quest’ultima conobbi Danilo Cecchi e pertanto decidemmo di realizzare un libro sulla storia e i prodotti Zeiss, argomento su cui, già allora, mi sentivo preparato. L’editrice Reflex accettò la proposta e nel 1997 apparve Zeiss, con la storia delle macchine e degli obiettivi del dopoguerra della grande casa tedesca. Il libro risentiva di una conoscenza ancora parziale dell’universo Zeiss, ma essendo il primo sull’argomento pubblicato in Italia, andò rapidamente esaurito. Mi parve naturale allora allargare il campo d’interesse al mondo delle Nikon a telemetro, derivate sia nelle macchine che negli obiettivi, dall’universo Contax. Riuscii a trovare diverse notizie nuove ed originali, tracciando la storia e l’evoluzione della Nippon Kogaku, dalla nascita della prima Nikon nel 1948 e del suo sistema, al passaggio, diretto e sequenziale, del sistema reflex della Nikon F e delle macchine da essa derivate. In Nikon Story riuscii ad illustrare compiutamente il sistema a telemetro delle fotocamere, degli obiettivi e degli accessori, e la conseguente nascita del sistema reflex; purtroppo un limite nel numero delle pagine imposto dell’editore Reflex impedì la completa trattazione degli obiettivi per le fotocamere reflex, facendomi prediligere 20 ottiche sulle ottanta disponibili. Tuttavia il libro fu molto ben accolto e si vende ancora attualmente, a conferma che la trattazione delle magnifiche Nikon a telemetro interessa molti appassionati del marchio. Anche il noto esperto americano Robert Rotoloni mi scrisse per sapere di più su alcuni particolari, a conferma che il libro, l’unico ad oggi in italiano sulla nascita del sistema Nikon, non era passato inosservato.
Nel frattempo avevo conosciuto il noto esperto Leica Ghester Sartorius, che in un incontro alla Fiera di Castel S. Giovanni aveva espresso la speranza che mi potessi interessare all’aggiornamento dei suoi famosi manuali, Carta di identità.
Nacquero così a metà degli anni duemila i due volumi con copertina rossa, Carta d’identità delle Leica e Carta d’identità degli obiettivi Leica, poi riaggiornati, rivisti ed ampliati completamente (Leica false, obiettivi di altre marche, storia, prototipi, ecc) nel 2012 con la versione con copertina grigia, a cura di Giulio Forti e del sottoscritto. Sono volumi molto difficili da scrivere e correggere, in quanto il testo è molto stringato mentre abbondano sigle letterali e numeriche, e continui riferimenti: pertanto ogni singola sigla va rivista con attenzione e ve ne sono migliaia. Si tratta di un lavoro certosino da conoscitori, che richiede un tempo di revisione molto lungo e non può che essere fatto da persone molto esperte nel settore. I due volumi di Carta di Identità rimangono nel tempo i libri più venduti dell’Editrice Reflex e, anche se la cosa si spiega facilmente con le numerose ristampe nel corso degli anni, rimane sempre la soddisfazione di un lavoro complessivamente riuscito.
L’ultimo volume da me realizzato per l’Editrice Reflex è stato nel 2014 Zeiss, storia di un gigante dell’ottica, in collaborazione con Giulio Forti, un’opera di grande formato veramente monumentale che, pur appoggiandosi al primo volume del 1997, ne ha ampliato enormemente le conoscenze storiche, con retroscena ed approfondimenti in diversi settori, e di prodotto, arrivando ad elencare l’infinita serie di famiglie di ottiche della Casa, sino appunto al 2014. Purtroppo l’Editore. ormai in crisi finanziaria, non ha creduto di dover pubblicizzare e conseguentemente commercializzare quest’opera, che è caduta rapidamente nel dimenticatoio, pur essendomi costata tre anni di lavoro, tra ricerche ed immagini. Una grande delusione.
A questo punto capii che se volevo realizzare i miei sogni segreti dovevo cambiare editore: vari progetti mi erano stati respinti, come quello di un libro monotematico sul sistema Contax a telemetro o sulla meravigliosa Contarex. Anche il sistema Olympus, molto diffuso e variato, non aveva incontrato l’interesse dell’Editrice di Roma, ormai troppo legata ai marchi attuali e solo parzialmente interessata a quelli storici.
Mi rivolsi pertanto a Ruychi Watanabe, titolare di un famoso negozio di fotografia a Milano: fu un salto nel buio ma, conoscendo il personaggio, cercai di superare la sua fredda scorza di commerciante orientale e di solleticare la sua passione di conoscitore e collezionista. Ruychi inaspettatamente mi diede carta bianca e pertanto scelsi Marco Cavina come compagno per questa avventura.
Con Marco c’era già una lunga storia di condivisione di passeggiate in montagna, articoli e segreti tecnici: l’amicizia e l’entusiasmo di poter disporre liberamente del progetto fece nascere nel 2011 Contarex, un libro che, immodestamente, mi sento di definire di valore assoluto. Il formato A4, il testo italiano-inglese, le strabilianti immagini, una documentazione mai vista in precedenza, fecero sì che la Zeiss Historica Americana proclamasse il ns libro il migliore sull’argomento. Credo che abbiamo ripagato ampiamente la fiducia di Ruychi: una grande soddisfazione!
A questo punto decisi di lanciare uno dei miei progetti più segreti, gelosamente custodito nel cassetto: una serie di libri dedicati alle famiglie di obiettivi per fotocamere Leica, con una trattazione in precedenza ignorata, non solo teorica, che comprendesse anche giudizi sulla resa ottica.
Naturalmente per questo nuovo progetto, di lunga durata, avrei sfruttato non solo la mia esperienza del mondo Leica, ma anche le conoscenze acquisite nel redigere i quattro volumi della Carta di identità.
Dopo essere riuscito a convincere Sandro Giorgetti di Fotocamera di Milano a fungere da finanziatore dell’opera, sempre col fedele ed insostituibile Marco Cavina abbiamo realizzato nel 2015 il volume Summicron e a seguire nel 2016 Elmar, dando fondo a tutte le ns nozioni storiche, tecniche ed ottiche. I due volumi, con testo in italiano ed inglese, ricchissimi di immagini, grafici, disegni e pubblicità d’epoca, si sono venduti meglio all’estero che in Italia, a conferma che gli appassionati Leica italiani non spendono volentieri per i libri, salvo poi bombardarci di domande in privato!
Ammetto che gli ultimi tre volumi realizzati mi hanno dato molte più soddisfazioni dei sette precedenti: il poter progettare e concretizzare un libro dall’inizio alla fine, con pochissime limitazioni editoriali, mi ha ripagato di tutti i niet che provenivano da Roma, dove l’ossessione per particolari spesso inutili, i limiti di diffusione e il disinteresse per la traduzione in inglese ostacolavano la possibilità di realizzare un prodotto valido.
E così sono arrivato a dieci: dieci libri, con tre diversi editori, ognuno con una storia ed un compagno diverso, anche se devo onestamente ammettere che con Marco Cavina l’intesa è totale e la stesura dei volumi scorre quasi in automatico, tanto siamo in sintonia.
Ma già all’orizzonte appare il numero undici, sugli Elmarit, e forse anche il dodici, sugli affascinanti Summilux e Noctilux: e pensare che negli anni Novanta mi sembra un sogno realizzare un libro… è proprio vero che quando si raggiunge una cima poi viene voglia di salirne molte altre!
Pierpaolo Ghisetti © 03/2017
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