LA TECNICA DEL TRASPORTO CON LA TRIELINA
Rino Giardiello, luglio 1988

Ha ancora senso giocare coi solventi quando si può fare di tutto e di più col computer? Sembrerebbe proprio di sì a giudicare dalle lettere che ci giungono in Redazione tanto che ho ritenuto utile rispolverare un vecchio articolo che scrissi per la mia rubrica "L'Antro di Merlino" pubblicato su REFLEX di luglio 1988.

Nadir Magazine ©Ci piace la foto di una rivista? Bene, trasportiamola con la trielina su un cartoncino bianco. È solo l'inizio: Merlino questa volta, giocando con le fotografie, insegna come ottenere una serie molto creativa di immagini che potremo manipolare a nostro piacimento. Ad esempio con la pellicola lith...

Era un vecchio gioco che si faceva da bambini: la mamma era distratta e noi ci divertivamo a deturpare le sue riviste preferite cercando di trasferire le immagini su un quaderno grazie ad un batuffolo di cotone imbevuto di trielina. Era un gioco che poteva durare per ore, con l'unico risultato di danneggiare decine di riviste, sporcarci le mani e gli abiti, e riempire la casa di un insopportabile odore di trielina. Le botte e gli strilli che arrivavano inevitabilmente alla scoperta della "mascalzonata" erano però compensate dall'orgoglio di quelle immagini sbiadite, maleodoranti e piene di macchie, da confrontare il giorno dopo con quelle degli amici.

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Il poco ed economico materiale occorrente per iniziare subito la nostra esperienza: un barattolo di diluente, dell'ovatta, un cutter, dei cartoncini bianchi e, logicamente, una rivista stampata in rotocalco.

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Prima elaborazione: risultato di un sandwich esclusivamente in bianconero.

I risultati erano sempre molto deludenti sia per la nostra scarsa perizia, sia perché non tutte le riviste si prestavano ugualmente bene allo scopo: era ben difficile allora capire la differenza tra una rivista stampata in rotocalco (che usa inchiostri solubili in trielina) ed una stampata in "offset" (assolutamente inadatta allo scopo) che neanche a farlo apposta è quella più di pregio e quindi con le immagini più accattivanti.
A distanza di molti anni è possibile riprendere il gioco aggiungendo alla semplice operazione del trasporto tutta la nostra perizia di fotografi e le varie tecniche di ripresa e stampa. La fantasia non ha limiti ed è possibile ottenere effetti molto diversi ed affascinanti a seconda delle tecniche usate. Ognuno può divertirsi ad inventarne di propri rendendo il tutto ancora più unico e personale.

Tanto per cominciare, dopo aver trasportato la foto su di un cartoncino bristol bianco grazie alla trielina (il diluente nitro va ancora meglio) possiamo riprodurre in diapositiva l'immagine ottenuta e poi stamparla su cibachrome utilizzando un kit di filtri.
È un primo metodo, forse il più banale, ma che può fornirci subito immagini uniche e creative. Merlino si è divertito utilizzando un pacco di pellicola lith e riproducendo con questa pellicola la foto iniziale prima del trasporto. All'immagine su lith ha poi aggiunto, con la tecnica del sandwich, i colori trasportati con la trielina, quindi più sbiaditi dell'originale e con le delicate tonalità pastello. E' un modo efficace per ottenere dei quadri fotografici molto belli sui quali poi si può ancora intervenire con opportune filtrature in fase di stampa.

Altro metodo è quello della doppia esposizione della foto originale con quella "trasportata". Ottenere il perfetto registro delle due immagini non è facile, ma il risultato può essere gradevole anche in caso di errore. Molto bello è anche il riprodurre la foto originale in bianconero, stamparla su carta e proiettarci i colori dell'immagine trasportata riprodotta su diapositiva...

Insomma, giocando con i vari mezzi a nostra disposizione (bianconero, colore, diapositiva, sandwich e doppie esposizioni) è possibile variare enormemente i risultati. Applicando le moderne tecniche della fotografia all'antico gioco del trasporto con la trielina, il fotografo creativo può ancora una volta esprimere la propria fantasia ottenendo immagini sempre diverse ed irripetibili.

Rino Giardiello © 09/2003
Pubblicato su 'Fotografia REFLEX' di luglio 1988 rubrica 'L'Antro di Merlino'

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Un esperimento: sopra a sinistra l'immagine semplicemente trasportata su cartoncino bristol bianco. A destra, il risultato del sandwich ottenuto con l'immagine di sinistra, più il suo controtipo rimasto sulla rivista dopo il trasporto. Come si vede, basta solo molta fantasia e il gioco è fatto.

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Ancora la tecnica del sandwich (ovvero la sovrapposizione di due diapositive), ma questa volta aggiungendo delle spennellate "ad hoc" dopo il trasporto con un batuffolo di cotone imbevuto di diluente per accentuare l'effetto pittorico direttamente sulla immagine trasportata. La lith aggiunta, invece, non era la riproduzione della foto originale, ma quella dell'immagine trasportata. Il suo scopo è stato solo quello di accentuare il contrasto sulla terra e sugli alberi.