I recenti articoli sulle Polaroid hanno suscitato non poche domande: crediamo di fare cosa gradita a tutti i lettori pubblicando questo articolo con le risposte alle domande che ci sono pervenute in redazione.
Cos'è la Polaroid?
È una macchina che impressiona pellicole a sviluppo istantaneo che non richiedono ulteriori passaggi in laboratorio per diventare fotografie. Per Polaroid s'intende anche la fotografia come immagine finale. Polaroid è un termine usato anche per definire un'opera artistica elaborata sul suddetto materiale.
Le pellicole Polaroid in questione (non tutte sono così), sono facilmente manipolabili perché realizzate come un sandwich: i chimici atti a sviluppare la foto sono contenuti nel mezzo del supporto e, fin quando non si "fissano" (tra virgolette perché non è del tutto corretto parlare di "fissaggio" di un'emulsione Polaroid del tipo che stiamo considerando), sono facilmente danneggiabili con una pressione sulla superficie del supporto. La nostra manipolazione può essere considerata un "danneggiamento ad arte" o un "danneggiamento non casuale".
Cosa vuol dire manipolare?
Significa alterare l'aspetto di una fotografia. Nel caso delle Polaroid significa fare pressione sulla superficie della foto con un oggetto contundente (una matita, un bastoncino...) durante lo sviluppo istantaneo.
Quali pellicole si adattano bene per essere manipolate?
Le pellicole Polaroid della serie 600 glossy ed Image a sviluppo istantaneo.
Come e quando si manipola una pellicola a sviluppo istantaneo e che risultati si ottengono?
Si può intervenire con la punta di una biro che non scrive più o con qualsiasi oggetto simile ad una matita: i grafici e gli architetti ricorderanno senz'altro le famose asticciole per i trasferibili (molto comode!). Possiamo alterare la nostra fotografia usando il suddetto strumento ed elaborando l'immagine come se fosse un disegno: alla fine dell'operazione la foto sarà simile ad un dipinto. La manipolazione va fatta appena s'intravede l'immagine e non si hanno a disposizione più di 5-10 minuti. Non è difficile: pensate ad avere sotto i vostri occhi un disegno e passateci sopra la punta arrotondata esattamente come se lo fosse di fatto. Dopo poco tempo l'emulsione diverrà sempre più dura e meno duttile: è la fotografia che si sta stabilizzando e non sarà più possibile alterarla se non graffiando a fondo l'emulsione.
Dobbiamo lavorare sul fronte o sul retro della fotografia?
Si lavora sul lato visibile: non si esclude comunque alcuna altra forma possibile di manipolazione compresa quella di lavorarla a caso dal retro. Si può lavorare su una superficie liscia e dura, ma anche ruvida o dotata di una propria texture come la carta vetro: questo serve per creare effetti grafici differenti. Qualcuno le passa amabilmente anche sotto i tacchi delle scarpe... non è una bugia e giuro di averlo visto fare: la Polaroid è l'emulsione più torturata della storia della fotografia! Provate e osservate poi i risultati. Non consiglio di dargli fuoco o di tagliarla con una forbice ovviamente (anche perché i chimici contenuti all'interno uscirebbero).
Si possono aggiungere dei colori sulla Polaroid?
Esiste un'altra pellicola della serie 600 che permette di essere colorata con speciali pennarelli. La superficie è opaca e non lucida. A questo tipo di Polaroid si aggiungono ulteriori scritte e colori, ma non si manipola l'emulsione: i risultati non sono gli stessi ovviamente ed è un tipo di intervento creativo completamente diverso.
La temperatura esterna modifica i risultati?
Si, qualsiasi elemento come il caldo o il freddo varia la resa dei colori della pellicola, come del resto la qualità della luce che utilizziamo per scattare la foto.
Paola Rizza © 9/2000
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