"Memorie del Tempo" non è solo una mostra fotografica di dieci foto (le stesse che avete avuto modo di vedere nella prima galleria), ma un progetto di ampia portata che vedrà ulteriori sviluppi in futuro, altre "memorie" e, soprattutto, altri Autori per un progetto di copertura nazionale. Le "memorie" appartengono a noi tutti ed è giusto imparare a coglierle ed a condividerle, per cui non mancheranno, oltre alle immagini di altri Autori, dei corsi nelle scuole per insegnare ai giovani come ottenerle.
Un uomo senza memorie è un uomo senza futuro.
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Dalla mostra "Memorie del Tempo" a Pescara, la prima di un ciclo che proseguirà nel corso del 2013, una breve spiegazione di Rino Giardiello: "Sono oggetti comuni
che si trovavano nelle nostre case o in quelle dei nostri nonni sino a pochi anni fa, spesso fatti portar via dal robivecchi o accantonati in soffitta. Ed è stato proprio ripulendo la mia soffitta ed esaminando i vari oggetti per stabilire quali tenere e quali buttare, che è cominciato il pericoloso gioco dei ricordi. Ogni piccolo oggetto era carico di ricordi personali, è ovvio, ma molti andavano oltre e sembravano volermi raccontare storie che non erano le mie personali o quelle della mia famiglia, ma quelle dell'Italia dei primi decenni del 1900. Mi sono sentito una specie di 'archeologo domestico' nel riportare alla luce la vecchia bilancia di mia nonna che ricordo benissimo nella sua altissima cucina di Napoli (o forse ero io bambino ed ogni cosa mi appariva enorme), o la radio a valvole affianco alla quale il mio bisnonno, ormai semicieco, trascorreva gran parte delle sue giornate spesso commentando le notizie ad alta voce. Anche il vecchio frigorifero FIAT degli anni '50, mi raccontava di quando gli italiani dicevano di avere 'il frigidaire', marchio allora famosissimo e diventato sinonimo di frigorifero, un po' come oggi si dice di avere l'iPod per qualsiasi tipo di lettore mp3 anche di marca diversa da Apple".
"E' stato il gioco della riscoperta che è diventato subito dopo gioco fotografico, spesso fotografando gli oggetti esattamente dove si trovavano, altre volte portandoli a casa, ma sempre in condizioni di luce del tutto naturali. Il gioco fotografico è andato oltre, facendomi venire il desiderio di ricercare nei miei archivi dei vecchi negativi bianconero scattati agli stessi oggetti molti anni addietro ed effettuandone le scansioni. Sto presentando immagini, ricordi e emozioni. Non contano la fotocamera, l'obiettivo, la pellicola o il sensore, quindi le foto pubblicate ed esposte hanno le provenienze più disparate compresa quella digitale. Poiché la preparazione finale delle foto prima della stampa è comunque passata attraverso il computer, ho cercato di uniformarle il più possibile, anche aggiungendo grana digitale dove necessario, cosa che farà storcere il naso a taluni, ma - citando Michele Vacchiano nella sua splendida presentazione alla mostra - la grana che conta è quella dei ricordi e dei sogni."
In ottobre le foto saranno in mostra in altre città italiane e, nel mese di febbraio, in occasione del nuovo anno cinese, a Kaohsiung City (Taiwan).
Sopra: Donato Fioriti intervista Rino Giardiello per SKY 858 il giorno dell'inaugurazione della mostra a Pescara.
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