ArchiReview 06/2016 anno 2

La magia del bianconero nelle foto di architettura di Rino Giardiello

La fotografia è l’unione di capacità tecnica e capacità interpretativa.
A sua volta, il saper interpretare, leggere e trasmettere allo spettatore la descrizione di un luogo o di un soggetto, richiede da un lato un profondo coinvolgimento intellettuale, dall’altro un altrettanto profondo coinvolgimento emotivo.
Non si può fotografare senza conoscere.

Villa Montagnola foto Rino Giardiello arch. Sabine Andrey

La conoscenza del soggetto, delle sue caratteristiche e della sua “personalità” aiuta a strutturare una proposta di lettura che il fotografo consegnerà allo spettatore e che gli permetterà di condividere con quest’ultimo non solo la sua interpretazione di quel particolare soggetto, ma anche la sua visione del mondo e le strutture culturali e mentali usate per interpretarlo.
In una parola, il suo stile.

Villa Montagnola foto Rino Giardiello arch. Sabine Andrey

Rino Giardiello è un architetto, di conseguenza non stupiscono la sua perizia tecnica e la sua capacità interpretativa di fronte a un soggetto architettonico.
Profondo conoscitore della tecnica fotografica e delle procedure che sottendono alla formazione dell’immagine, ha lavorato dapprima con apparecchi di grande formato a corpi mobili e pellicole piane, o lastre, per ottenere la massima qualità sul supporto chimico; poi, ultimamente, con dispositivi digitali, senza però dimenticare le grandi potenzialità che la fase del trattamento offre per restituire allo spettatore l’immagine previsualizzata al momento dello scatto.
L’equilibrio dei toni di grigio, che si ottiene soltanto con l’applicazione sapiente del sistema zonale, equipara la postproduzione (nella quale viene trattato un file alla volta) alle procedure di camera oscura, permettendo così la gestione completa e il controllo totale della gamma dinamica.
Ma non si tratta solo di aride conoscenze tecniche, anche se sapientemente applicate.

Villa Montagnola foto Rino Giardiello arch. Sabine Andrey

Nelle fotografie di Rino Giardiello traspare la capacità di avvicinarsi al soggetto sapendone cogliere gli elementi emozionali: quelli che, uniti alla perfezione tecnica, permettono di trascendere la semplice finalità illustrativa per consegnare allo spettatore un bagaglio di emozioni, di suggestioni, di associazioni mentali e di ricordi che gli permetteranno di godere, non solo esteticamente e non solo con gli occhi, un’immagine capace di staccarsi dalla semplice descrizione formale di un manufatto per acquisire significati più astratti e universali, capaci di trasportare chi guarda nelle regioni del bello.
Particolarmente suggestive e cariche di significati sono le immagini in cui la costruzione appare immersa nel suo ambiente naturale: il rapporto formale tra le linee rigidamente ortogonali dell’architettura e il morbido “disordine” della natura inserisce il manufatto nell’ambiente e ne fa quasi una naturale continuazione, senza quelle rigide e sgradevoli contrapposizioni che talvolta avvertiamo tra paesaggio naturale e paesaggio creato dall’uomo.
Non credo di esagerare paragonando la situazione descritta da Giardiello alle ville sul Brenta del Palladio, così capace di armonizzare le severe architetture neoclassiche con la dolce campagna circostante.
Un’ulteriore, evidente scelta compositiva è stata quella di contrapporre i toni chiari, talvolta sgargianti, delle facciate ai toni molto scuri, spesso tendenti al nero assoluto, della vegetazione.
Un gioco di contrasti che ancora una volta non stacca, ma armonizza la costruzione con il suo ambiente naturale, spesso ulteriormente messo in risalto dalla presenza di un cielo ricco di nubi.

Michele Vacchiano © 12/2016
Riproduzione Riservata

Villa Montagnola foto Rino Giardiello arch. Sabine Andrey

Da Académie Des Arts
Prima della consegna della villa al cliente, l’architetto Sabine Andrey ha voluto che Rino Giardiello, apprezzato fotografo di Architettura oltre che Direttore della famosa rivista di fotografia “Nadir Magazine”, fotografasse minuziosamente l’opera per il suo archivio personale e successive pubblicazioni. Un lavoro niente affatto facile sia per la location a picco sul lago di Lugano che per la presenza degli operai che completavano i lavori, ma i risultati sono stati eccezionali.

Composizioni rigorose, luci difficili sotto controllo, prospettive ardite, spazi che si compenetrano e riescono a descrivere la villa a chi guarda le foto anche senza averla mai vista. Non sono solo ottime foto di architettura, ma un ineccepibile racconto fotografico ed ogni foto riesce a vivere di vita propria. Le forme e gli spazi “parlano” attraverso le foto di Rino Giardiello e la stupenda vista del lago di Lugano è presente in ogni scatto grazie al progetto dell’architetto Sabine Andrey che ha risolto in maniera diversa e non scontata il tema della “villa a gradoni” tipica dei paesaggi di costiera.

Molto bello il bianconero adoperato per alcune foto: Rino Giardiello, eccellente bianconerista in Grande Formato e stampatore “Fine Art” ai tempi della fotografia analogica, è riuscito a trasmettere il gusto della pellicola ai sali d’argento anche in queste foto digitali di elevata qualità e ricchezza tonale grazie all'uso inconsueto di una fotocamera dotata di sensore Foveon, l'unico sensore al mondo a strati come la pellicola.

Académie Des Arts © 08/2016
Riproduzione Riservata

Schede
Architetto Sabine Andrey
Sentiero Gandria 3
6976 Castagnola (Lugano, Svizzera)
E-mail: sabine.andrey@bluewin.ch

Rino Giardiello, fotografia di architettura
Via Piave 84
65122 Pescara (Italia)
E-mail: r.giardiello@gmail.com