PYRO KIT, PROVA SVILUPPO
Un "vecchio" procedimento di sviluppo da poco riscoperto e riproposto sul mercato.
Alessandro Pianalto ha eseguito un interessante test e ce lo propone in questo articolo.

Ecco come appare un negativo sviluppato in Pyro. Il soggetto ripreso aveva un contrasto normale. Si noti, oltre all'apparente basso contrasto del negativo, anche la forte colorazione ambrata.

In alto la stampa di un negativo sviluppato in Ilford Ilfotech HC, in basso il negativo sviluppato in Pyro. Si può notare come la stampa da negativo al Pyro mostri una luminosità maggiore anche se i valori estremi restano invariati nelle due immagini. In pratica i valori intermedi nel negativo al pyro risultano essere più estesi e meno contrastati.

Con la pellicola in rullo è meglio evitare di riprendere soggetti con un contrasto basso: le stampe potrebbero risultare impastate e poco interessanti, non essendo possibile controllare lo sviluppo di ogni singolo fotogramma.

Con un soggetto poco contrastato ed uno sviluppo N+2 si possono ottenere degli ottimi risultati di estensione della scala tonale. In questo caso il soggetto aveva come valori più alti i grigi del tronco in primo piano, che cadevano in zona VI. Lo sviluppo è stato di 12 minuti anziché 8. Forse ho esagerato con l'estensione tonale, ma la luminosità del soggetto è decisamente migliorata.

Quando si voglia mantenere un senso di luminosità lo sviluppo al pyro è decisamente uno strumento ottimo. Il soggetto colpito dalla luce piena del sole richiedeva una stampa molto alta per mantenere una buona leggibilità di tutte le aree del negativo; inoltre non volevo che il portone cadesse in una zona troppo bassa. La morbidezza e l'estensione della scala tonale ottenibili con il pyro sono state decisive in questa stampa.

Si chiama Bwork Pyro Kit ed è un prodotto tutto italiano che fa parte di una nuova serie di chimici messi a punto e distribuiti dalla Fotomatica srl di Treviso.

Il kit contiene due concentrati, contrassegnati come A e B, che servono per preparare la soluzione di lavoro ed inoltre un fissaggio basico che va usato in coppia con lo sviluppo.

Il pirogallolo è un agente di sviluppo piuttosto "vecchio", che per le sue caratteristiche e per la difficile reperibilità sul mercato non ha mai riscosso molto successo tra i fotografi. Peccato, perché noi crediamo debba essere rivalutato, soprattutto dagli amanti del bianconero fine-art.

Quali sono le caratteristiche di questo nuovo ma antico sviluppo? Primo, conferisce una forte colorazione ambrata ai negativi. La colorazione gialla tende a sequestrare la componente blu della luce dell'ingranditore (è noto che la carta da stampa ha una particolare sensibilità proprio alla componente blu della luce).
Questa caratteristica fa sì che una stampa ricavata da un negativo al pirogallolo mostri un contrasto inaspettato.

I negativi in realtà appaiono piuttosto "piatti", ma è un'impressione destinata ad essere smentita in fase di stampa. In realtà il pirogallolo tende a bloccare la migrazione laterale dell'argento durante lo sviluppo, quindi i negativi mostrano un'acutanza decisamente più alta del normale.
Questa caratteristica conferisce alle stampe un grande senso di "tridimensionalità" e un dettaglio altissimo, in sintesi un forte "realismo materiale", come lo chiamo io.

Inoltre le stampe di negativi al pirogallolo hanno una grande estensione delle tonalità intermedie. E' come se la curva densitometrica della pellicola avesse piede e spalla poco evidenti ed una gamma relativamente bassa. Questa caratteristica conferisce alle stampe un senso di maggior luminosità ed una evidente morbidezza della scala tonale senza tuttavia sacrificare la resa dei valori estremi (i bianchi ed i neri). Non è strano usare carta contrasto 4 in stampa anche per negativi che hanno una normale gamma di contrasto.

Quest'ultima caratteristica dello sviluppo è quella che maggiormente ne limita l'uso con pellicole in rullo. Non potendo controllare lo sviluppo di ogni fotogramma questo prodotto non è consigliabile quando si debbano riprendere soggetti caratterizzati da un basso contrasto.
Comunque con qualche accorgimento logistico (due corpi macchina o rullini imbobinati con pochi scatti) si può usare il pyro con successo anche con il piccolo o con il medio formato.

Con le pellicole piane non ci sono controindicazioni di sorta, lo si può tranquillamente usare sia con soggetti a contrassto normale sia con soggetti caratterizzati da un contrasto molto basso. Infatti si può tirare lo sviluppo anche a N+2 ottenendo un'ottima estensione dei valori alti senza che i valori bassi ne risentano in modo particolare.
In definitiva il prodotto risulta particolarmente indicato per tutte quelle situazioni in cui si vogliano ottenere un fine dettaglio e un'ampia estensione della scala tonale, e trova la sua applicazione ideale nell'uso di pellicole piane.

Ma quali sono i difetti (se così si possono definire) di questo nuovo "miracoloso" sviluppo?

Primo, il costo non è esattamente trascurabile: in pratica un litro di sviluppo (soluzione di lavoro one-shot) viene a costare circa 5 euro, cosa che tuttavia non dovrebbe spaventare gli adepti del grande formato, viste le cifre che girano in questo particolare "mondo" fotografico.

Secondo, i tempi di trattamento e di lavaggio dei negativi sono più alti rispetto ai normali sviluppi. In pratica lo sviluppo in bacinella della FP4 dura circa 8 minuti, poi c'è il risciacquo in acqua corrente, poi il fissaggio per circa 10 minuti, poi bisogna reimmergere le lastre per 2 minuti nello sviluppo per migliorarne la colorazione, ed infine il lavaggio deve durare tra i 20 ed i 30 minuti. Comunque neanche i tempi o la complessità del trattamento dovrebbero spaventare chi è abituato ad impiegare tra i 10 ed i 15 minuti per esporre una singola lastra.

Terzo, la forte colorazione del negativo aumenta considerevolmente i tempi di esposizione in stampa.

Quarto, l'uso di questo sviluppo viene consigliato quando si voglia stampare su carta a gradazione fissa. Ovviamente non è proibito usare le carte multigrade, ma non è facile prevedere il risultato dei diversi filtri vista la forte colorazione di base del negativo.

Quinto ed ultimo, non spaventatevi se nel momento in cui riaccendete la luce in camera oscura vedete nella vostra amata e preziosa bacinella un liquido color petrolio. Basterà lavare la suddetta bacinella con acqua calda e sapone per vederla tornare pulita.

Durante il trattamento è consigliabile usare guanti in lattice per evitare il contatto con la pelle.

Per concludere devo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dalla resa generale del prodotto. Sono un amante del bianconero "old school", amo le stampe morbide, ricche di tonalità intermedie e con una buona resa sul dettaglio. Questo prodotto permette di ottenere risultati decisamente non raggiungibili con i normali rivelatori, sia per quel che riguarda l'acutanza ed il dettaglio sia per quel che riguarda la grande estensione della scala tonale, soprattutto se usato in abbinamento con carta baritata a contrasto fisso, sviluppata ad una diluizione leggermente più elevata rispetto a quella consigliata dai produttori.

Il prodotto è distribuito da

FOTOMATICA
via Quintavalle, 20
31030 Carbonera (TV)
(www.fotomatica.it)

Sul sito sono disponibili, in formato PDF, le istruzioni per l'uso del prodotto.

Alessandro Pianalto © 04/2003
PER QUEL CHE RIGUARDA LA SICUREZZA

Non dovendo maneggiare il pirogallolo puro e considerando che la soluzione A del prodotto contiene il 2% di acido pirogallico (nome scientifico del pirogallolo), i rischi di entrare in contatto con polveri o fumi del prodotto sono limitati. Esistono comunque indicazioni importanti riguardanti la sicurezza.

Riportiamo di seguito alcune indicazioni del produttore:
  • Per una sicura manipolazione occorre applicare la normale diligenza nel trattare il prodotto e le norme di prudenza per l'utilizzo dei prodotti chimici in presenza di quantità significative del prodotto in oggetto:
    Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
    In soggetti particolarmente sensibili, può dare reazione cutanea allergica a seguito di contatti ripetuti.
    Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione della polvere"
  • Evitare contatti ripetuti con la pelle.
  • Evitare ingestione, contatto con la pelle e gli occhi. Indossare indumenti protettivi individuali, atti ad evitare il contatto diretto della soluzione con gli occhi e la pelle.

Risulta evidente che:

  • L'uso di guanti in lattice durante il trattamento, più che consigliato, è obbligatorio.
  • Il lavaggio della bacinella o della tank deve essere preceduto da un lavaggio abbondante in acqua corrente in modo da eliminare la maggior quantità possibile di sviluppo dal contenitore, per evitare che l'acqua calda, a contatto con lo sviluppo, formi vapori pericolosi.