Eccovi qui cinque foto che rappresentano un po' gli stereotipi di un modo di fotografare particolarmente piacevole ed interessante e cioè "Il ritratto rubato" o più semplicemente "L'istantanea".
Foto 1: realizzata all'interno di un bar mentre il soggetto compilava una schedina. La luce laterale, il colore del pullover che richiama quello dello sfondo e la scritta alle spalle "Istantaneo" danno grande vivacità all'immagine, valorizzata anche dal volto severo del personaggio.
Foto 2: qui ho atteso che il soggetto, in movimento, si trovasse su uno sfondo scuro per evidenziarlo in maniera ottimale, se avessi scattato prima o dopo non avrei ottenuto profondità e risalto a causa del colore degli abiti sullo sfondo delle vetrate.
Foto 3: una visione quasi irreale, fiabesca per via di quel cappuccio così simile al copricapo di uno gnomo. Era d'obbligo quindi sfuocare al massimo lo sfondo per estrarre il soggetto; la quinta di pietra a destra con la sua matericità rende ancora più evidente la sensazione di movimento del soggetto.
Foto 5: due soggetti di corporatura simile, vestiti quasi alla stessa maniera. Sarebbe potuta essere una foto banale, statica ma la posizione dei personaggi uno di spalle e l'altro di faccia dinamizza la composizione che viene esaltata dalla intensa sfuocatura dello sfondo.
Per realizzare questo tipo di scatti l'ideale sarebbe conoscere i soggetti in modo da cogliere le loro espressioni abituali, quelle che in un certo qualmodo caratterizzano quella persona piuttosto che un'altra ma non è esclusa la ricerca di volti sconosciuti, quelli di persone che incrociano solo per un istante la nostra vita e che la nostra reflex ci permette di "rubare". La tecnica è abbastanza semplice: una pellicola di sensibilità medio alta (queste immagini sono state realizzate con negativi da 160 ISO), un tele da 100/200 mm (io uso uno zomm Nikkor 80-200 f1:2,8 che mi permette anche una gestione accurata della sfocatura di sfondo) o, se le finanze e la forza lo permettono un tele da 300 mm possibilmente luminoso.
Quello che si richiede però al fotografo è un occhio particolarmente esercitato in modo da decidere in pochi secondi quale inquadratura scegliere in funzione della luce e del soggetto e, cosa fondamentale nella fotografia a colori, dell'armonia cromatica. Ma forse più delle chiacchiere è meglio commentare le cinque immagini che corredano questa breve "lezione".
TRUCCHI
Predisporsi in modo da avere sempre la luce a favore del soggetto. Scegliere una postazione comoda, un tavolino di un bar o di un ristorante, una panchina vanno benissimo. Armeggiare con la macchina fotografica casomai facendo finta di scattare in giro. Una cosa molto utile è quella di predisporre l'esposizione in modo da non dover perdere tempo quando si decide lo scatto. Per fare questo basta inquadrare la propria mano e misurare la luce da essa riflessa.
Va bene nel 99,9% dei casi. Mai usare il treppiedi, ecco la ragione di dover disporre di ottiche luminose e pellicole di media sensibilità. Il treppiedi è un'elemento di disturbo in questo genere di "caccia" che va fatta tutta a mano libera. Mai usare flash, altro elemento di disturbo che rischia poi di rendere artificiale il tutto. Lo scopo è di cogliere i soggetti nella loro espressione quotidiana, abituale. Sorpresa, volontà di mettersi in posa sortirebbero effetti diversi dallo scopo principale dell' istantanea.
Questo è tutto. Ovviamente non è una cosa facile e bisogna avere dimestichezza e familiarità con le proprie attrezzature.
Nicola Prisco © 01/1999
Riproduzione Riservata
Foto 4: un gesto quotidiano in un paese di mare, la pulizia di una rete e quattro chiacchiere con un amico. Il 300 mm ha permesso di cogliere questo attimo. La presenza della rete alleggerisce la composizione che altrimenti potrebbe venire squilibrata dalla massa cromatica del recipiente.