ADOBE CAMERA RAW: PANORAMICA (II PARTE)
Lezioni pratiche
Agostino Maiello © 10/2007

Concludiamo la nostra disamina su Adobe Camera RAW: in questa seconda e conclusiva parte descriviamo gli strumenti di elaborazione dell’immagine offerti dall’applicazione
(vai alla I parte)
Dedichiamoci ora al cuore di ACR, ovvero l'elaborazione delle immagini. Se si usa ACR solo per visualizzare i RAW, per poi lavorarci esclusivamente in Photoshop, si perdono i benefici del formato RAW, ovvero l'opportunità di lavorare su un'immagine non ancora renderizzata.
Come abbiamo visto, nel menu 'Impostazioni' è possibile scegliere quali impostazioni applicare, scegliendo tra quelle di fabbrica di ACR, quelle già presenti associate all'immagine aperta (perché inserite nel database di ACR o in un file XMP associato all'immagine aperta), quelle immediatamente precedenti l'ultima modifica, oppure quelle Personali, cioè quelle modificate dall'utente.
E quali sono queste impostazioni? Tutto quello che si trova in un normale programma di fotoritocco, più altre. Vediamole una per una, pannello per pannello.

'Regola'
La voce 'Bilanciamento bianco' consente di impostare il punto di bianco dell'immagine. Si può selezionare un punto specifico dell'immagine (come visto a proposito dei comandi in alto a sinistra di ACR), o specificare a mano i valori di temperatura e tinta usando i cursori, o usando uno dei preset disponibili (da quello impostato sulla fotocamera per quella immagine agli altri tipici: Luce diurna, Tungsteno, e così via). La 'Temperatura' gestisce il bilanciamento tra blu ed ambra, mentre la 'Tinta' quello tra verde e magenta.
Si può fare qualcosa di simile in un JPEG dentro Photoshop? Certo, ma a prezzo della qualità finale: in ACR stiamo lavorando su dati grezzi dicendo al software come dovrà poi convertirli in RGB; in un JPEG invece abbiamo dei valori RGB già definiti che vengono alterati, canale per canale (rosso, verde e blu) per ottenere ciò che vuole l'utente.
E' utile segnalare che la regolazione del punto di bianco influenza anche quale sarà il profilo di origine dell'immagine. ACR, infatti, per calcolarlo si basa sia sul punto di bianco impostato dall'utente che su due profili (per ogni fotocamera supportata) presenti di serie nell'applicazione.

Il controllo della 'Esposizione' è un altro dei notevoli vantaggi del RAW rispetto al JPEG: un comando analogo esiste anche in Photoshop, ma la perdita di qualità che si ottiene lavorando su file JPEG è quasi sempre evidente, laddove il RAW offre margini di recupero molto più ampi. Il che, considerata la non sempre amplissima gamma dinamica dei sensori, non è cosa da poco. In sostanza l'Esposizione determina l'estremo destro dell'istogramma dell'immagine, cioè la "alta luce" più chiara.
Specularmente, 'Ombre' aumenta la saturazione delle aree più scure dell'immagine, e determina l'estremo sinistro dell'istogramma, o se si preferisce il "nero più nero". Se si conosce lo strumento dei Livelli (Levels) di Photoshop, ha senso osservare che questo cursore dell'Esposizione serve a definire il punto di bianco, proprio come con l'apposito triangolo bianco nella finestra dei Livelli. Il cursore Ombre, analogamente, definisce il punto di nero.

Quello dell'esposizione è un parametro molto critico, perché per come è strutturata la ripresa digitale, la metà di tutte le informazioni catturate dal sensore si trova nella parte destra dell'istogramma dell'immagine, perciò una gestione dell'esposizione poco attenta può provocare una forte perdita di informazioni, e quindi di qualità finale.
Se in ripresa si sottoespone l'immagine (di solito lo si fa per evitare di bruciare le alte luci) le zone scure pagheranno un prezzo in termini di qualità; una eccessiva sovraesposizione pure non è da raccomandare, perché se - come detto - solo una piccola parte delle informazioni raccolte dal sensore viene utilizzata per le ombre, a causa della sovraesposizione questi punti verranno usati anche per rappresentare toni più chiari (e non solo le ombre), causando dunque anche qui una certa perdita di qualità (specie in termini di rumore nelle zone scure).
Diminuendo l'esposizione in ACR si possono in genere recuperare i dettagli delle alte luci; quanto e come dipende dalla scena ripresa, dalla fotocamera adoperata e dall'esposizione utilizzata, ma in generale almeno un mezzo stop lo si recupera tranquillamente.

Per aiutarsi a capire che cosa si sta combinando con il cursore dell'esposizione è utile tenere premuto il tasto OPZIONE (ALT) mentre si regola il cursore. Così facendo, infatti, appare una maschera nera che copre tutta l'immagine e, non appena qualche alta luce comincia ad essere bruciata, vedremo apparire sullo schermo dei pixel bianchi (pixel di altri colori appaiono prima di quelli bianchi ma sono meno critici, perché sono bruciati solo in uno o due canali; i pixel bianchi indicano che siamo arrivati al limite e stiamo creando luci senza dettagli, perché sono punti bruciati in tutte e tre i canali). Avviene qualcosa di analogo con il cursore delle Ombre, solo che qui la maschera è bianca ed i pixel che ci avvisano della presenza di ombre prive di dettagli sono neri. Questo meccanismo è molto utile per capire fino a dove ci si può spingere con le regolazioni.

La 'Luminosità' governa la luminosità di tutta l'immagine, e serve a stabilire quale sia il punto centrale della curva dei toni. In altre parole, definisce i toni medi della foto: anche qui, si trova un gemello di questo comando nel triangolino grigio nella finestra dei Livelli di Photoshop. In base alla Luminosità impostata, il parametro 'Contrasto' applica una curva di contrasto a tutta l'immagine, scurendo i toni più scuri di quello impostato come centrale e schiarendo quelli più chiari. Il tutto avviene senza modificare il punto di nero ed il punto di bianco impostati. Infine, il comando 'Saturazione' gestisce, prevedibilmente, la saturazione globale dell'immagine. Cliccando su 'Auto' si possono invocare gli aggiustamenti automatici di ACR, mentre 'Predefinito' applica le impostazioni di default di ACR.

'Dettagli'

I tre cursori presenti in questo pannello consentono di aumentare la nitidezza dell'immagine e di intervenire o meno sul rumore digitale, sia esso di luminanza ('Attenuazione luminanza') o legato al colore ('Riduzione disturbo colore'). La 'Nitidezza' opera come la Maschera di Contrasto di Photoshop, con la differenza che in ACR si può solo intervenire sull'ammontare, mentre dentro Photoshop si possono definire anche il raggio (radius) e la soglia (threshold); in ACR questi due valori vengono calcolati dal software sulla base della fotocamera utilizzata, dell'esposizione e della sensibilità impostata.

'Lente'

Le aberrazioni cromatiche causano, nelle immagini digitali, la presenza di fastidiose bande colorate lungo le zone ad alto contrasto. Questi due cursori sono uno strumento molto efficace per la loro rimozione. Parimenti, l'eventuale vignettatura può essere facilmente compensata regolando, con questi due cursori, sia l'ampiezza ('Punto medio') che l'intensità ('Quantità').

'Curva'

Nel pannello 'Curva' troviamo una curva che consente di gestire i valori di luminanza dell'immagine lungo la scala dei toni che si vede nel grafico.
La curva può essere modificata agganciandola in un punto e trascinandola verso l'alto o verso il basso. Cliccando su un punto della curva si definisce un marcatore, che si può usare come riferimento.
Per sapere su quale punto della curva si trovi un determinato punto dell'immagine, basta tenere premuto il tasto COMMAND (CTRL su Windows) mentre si passa con il mouse sul punto desiderato; e se si clicca (sempre tenendo premuto COMMAND) si crea un marcatore proprio relativo a quel punto dell'immagine. Per cancellare un marcatore basta premere il tasto CANC, e per selezionarne più d'uno li si clicca uno alla volta tenendo premuto MAIUSCOLO.
Se si vuol lavorare con più precisione rispetto al mouse, la tastiera ci viene incontro: con CTRL+TAB (e MAIUSCOLO+CTRL+TAB) si selezionano in avanti o a ritroso i vari marcatori, e con i quattro tasti freccia si modifica il valore di una quantità pari ad un livello (o di 10 livelli se si tiene premuto anche MAIUSCOLO), nella direzione del tasto freccia utilizzato. In sostanza, grazie alla curva si può ottimizzare con precisione la resa dell'immagine agendo sugli intervalli desiderati della gamma tonale della foto.

ACR presenta tre curve preimpostate (Lineare, Contrasto Medio e Contrasto Forte) dalle quali si può partire per le proprie personalizzazioni. In generale le curve sono uno strumento eccellente per le regolazioni di fino, quindi consigliamo di utilizzarle dopo essere già intervenuti sull'immagine con i parametri del pannello Regola.
A causa dell'elevata mole di dati da processare, l'aggiornamento delle modifiche effettuate tramite le curve non è, propriamente, in tempo reale, per cui è normale dover attendere qualche istante prima di vedere a video l'esito del nostro ultimo intervento; conviene dunque non lavorare in maniera frettolosa per non rischiare di perdere il filo tra ciò che si è fatto con le dita e ciò che si vede, o ancora non si vede, a schermo.

'Calibra'

Come accennato all'inizio, in questo pannello è possibile personalizzare alcuni valori relativi ai colori: la 'Tinta Ombra' interviene sul bilanciamento tra verde e magenta delle ombre, in pratica definisce il colore del nero; così come sei cursori consentono di personalizzare Tonalità e Saturazione di ciascuno dei tre colori primari.

Come detto, ACR contiene due profili associati ad ogni modello di fotocamera supportato: basandosi su questi due profili il programma calcola il profilo di origine da associare ad ogni immagine. Con questo pannello è possibile modificare il profilo di origine così ottenuto, ed è possibile associarlo ad uno specifico apparecchio (grazie al fatto che ACR memorizza anche il numero di serie della fotocamera), così da poter armonizzare le eventuali differenze di resa tra fotocamere dello stesso tipo.

A cose fatte

Nell'angolo in basso a destra di ACR ci sono quattro pulsanti che concludono il flusso di lavoro:





Cliccando su Salva si accede ad una finestra che consente di salvare il file scegliendo la cartella di destinazione, il formato (DNG, TIF, JPG o PSD) con relative opzioni specifiche, ed eventualmente stabilendo una regola per denominare il file in un certo modo. Premendo il tasto ALT mentre si clicca su Salva, si salta tale finestra e si salva direttamente il file, nel formato impostato proprio nella finestra saltata, nella medesima cartella dove si trova il file RAW.


Il pulsante Apri apre l'immagine in Photoshop e, se è stato scelto di utilizzare il sistema dei file XMP, ne viene creato uno – nella stessa cartella e con lo stesso nome del file RAW. Cliccando con ALT, il file RAW viene aperto in Photoshop ma il relativo XMP non viene creato. Il pulsante Chiudi salva nel file XMP (o nel database di ACR) le impostazioni, ma non apre l'immagine in Photoshop. Infine, il pulsante Annulla chiude ACR senza tener conto delle modifiche fatte: quindi non modifica il file XMP (o il database di ACR) – oppure, se era la prima volta che si interveniva su tale immagine, non ne crea alcuno. Infine, cliccando su Annulla tenendo premuto ALT si riportano tutte le impostazioni ai valori di default.

Agostino Maiello © 10/2007
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