L'acquisto della prima macchina fotografica non è facile per la vastità della scelta, che non manca di confondere le idee a chiunque vi si confronti. Cercheremo quindi di vederci un po' più chiaro: anche se alla fine non avremo dato una risposta unica e definitiva a questo interrogativo, il principiante dovrebbe trovarvi abbastanza elementi per prendere una sua decisione.
Una prima grossa selezione ci porta a concentrarci sul 35mm, lasciando da parte il medio formato per il suo costo proibitivo, e l'APS, il cui formato si può giustificare per mini-macchine tascabili, ma che non offre nessun vantaggio per macchine più impegnative.Nel vasto settore del 35mm lasceremo da parte:
Rimangono le reflex 35mm, e l'offerta si divide in due settori chiaramente separati dal salto di prezzo tra l'uno e l'altro: la fotocamera più economica del settore alto costa da due a due volte e mezza di più della più cara del settore basso. E poiché di solito chi compra nel settore alto non chiede consigli, restringeremo la nostra analisi al settore basso, che poi è basso solo in parte perché la EOS 5, la Minolta 800si, la Nikon F70 e la Pentax Z-1P non sono esattamente economiche. A queste se ne accompagnano altre a prezzi gradualmente decrescenti (la Minolta ne ha ben sei) ed è qui che il potenziale acquirente diventa matto: questa ha il flash incorporato ma non ha il tasto per la profondità di campo, quell'altra costa centomila in meno ma non permette le doppie esposizioni, e così via, mentre spesso gli sfugge che anche con la migliore buona volontà un fabbricante non può dargli a certi prezzi delle macchine complete nelle prestazioni senza tagliare severamente sulla qualità della costruzione. Non è solo una questione di uso della plastica, come spesso si sente dire: una struttura di plastica ben progettata può essere preferibile ad una struttura metallica, come per certe costruzioni aeronautiche. Il problema è nella ricerca del risparmio a tutti i costi, a spese della robustezza e della precisione, e non per avidità ma perché secondo accurati studi di mercato una gran parte di acquirenti tiene la macchina nel cassetto per mesi, non la sottopone a trattamenti prolungati e a grossi rischi, e la usa per produrre stampe di piccolo formato.
La cosa viene ulteriormente complicata da quella che viene percepita dal principiante come un'impellente necessità di coprire con gli zoom, se non con un solo, le lunghezze focali da 28 a 200mm ed oltre. Non abbiamo niente contro lo zoom che, se di buona qualità, può occupare un posto dignitoso nella famiglia delle ottiche. Ma gli zoom di buona qualità non li regalano, e allora si finisce per orientarsi verso dei veri fondi di bottiglia, che non mancano di deludere entro breve tempo, per poco che il fotografo incominci a fare dei confronti con ottiche migliori e ad aspettarsi di più dalle sue foto.
Quali alternative si offrono dunque al principiante dal budget limitato ma che vuole una macchina ben costruita e che, soprattutto, vuole lanciarsi seriamente nell'hobby della fotografia?
La prima alternativa prende in considerazione le poche macchine totalmente manuali rimaste sul mercato, come la Olympus OM-2000, oppure vecchi modelli ad esposizione automatica come la Nikon FE10 e la Minolta X-700. Il prezzo della Nikon FM2, peraltro eccellente e robustissima, la pone al di fuori di un budget limitato, ed a meno di non essere veri patiti del manuale solleva la questione se non sia il caso di rivolgersi al mercato dell'usato per una macchina moderna di buona qualità. L'inconveniente dei vecchi modelli, ad esposizione automatica o manuale che siano, è che vengono mantenuti sul mercato per soddisfare un numero ridotto di clienti. Il rischio è di trovarsi con un sistema obsoleto, non tanto perché non dispone dei più recenti ritrovati della tecnologia, cosa che si sapeva fin dal momento dell'acquisto, quanto perché le relative ottiche non si integrano nei nuovi sistemi autofocus, e quindi cambiare macchina significa cambiare tutto. Per percorrere questa strada occorre essere sicuri di sé stessi: le vecchie fotocamere possono dare ancora grandi soddisfazioni, con buoni obiettivi luminosi la messa a fuoco manuale non è un problema, le scale di profondità di campo sono incise e chiaramente leggibili sugli obiettivi, e la doppia esposizione se c'è tanto meglio, ma un acquisto fatto senza esserne convinti può costare caro.
La seconda alternativa è scegliere in quello che abbiamo chiamato il settore basso i modelli qualitativamente migliori. Ma come, se il budget è limitato? È qui che si apre il discorso delle ottiche. Tanto per fare un esempio, la F70 con un 50mm Nikon f/1.8 costa un po' meno della F60 con il Sigma 28-200 o con la coppia Sigma 28-70 e 70-210. A parità di prezzo o quasi la scelta è quindi tra: a) una accoppiata fotocamera-obiettivo di qualità nettamente superiore, come base per un corredo da allargare in un tempo succesivo, a spese di una certa versatilità all'inizio. b) una fotocamera al limite inferiore della qualità, accoppiata ad un obiettivo da sconsigliare a chi pensa in termini di qualità di immagine o ad una coppia di zoom non precisamente eccelsi. È evidente che se la somma a disposizione non lo consente tutti questi discorsi rimangono campati in aria, e non resta che accontentarsi di una fotocamera al limite inferiore della qualità, ma poiché ci stiamo rivolgendo a persone che vogliono progredire ricordiamo che è l'obiettivo che fa la foto, e che mai come in questo caso è opportuno limitarsi ad un eccellente 50mm. Meno soldi si hanno da spendere e più è impellente spenderli bene.
La terza possibilità è il mercato dell'usato. Comprando con prudenza e presso negozianti di fiducia si possono fare dei buoni affari con fotocamere di qualità, facendo attenzione però a non farsi infinocchiare quando con queste ci si vogliono vendere zoom scadenti, frutto delle scelte sbagliate dei proprietari precedenti.
Romano Sansone © 09/2000
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