Conoscere i materiali è fondamentale per avere sempre sotto controllo le caratteristiche dei negativi, così è importante conoscere la sensibilità effettiva, la risposta alla sotto- e sovraesposizione ed al sotto- e sovrasviluppo per la coppia pellicola-rivelatore adottata.
Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
Tutto questo è relativamente semplice da realizzare ma a quanto pare le prove sistematiche necessarie per ottenere dei risultati misurabili non godono di molto favore tra i fotoamatori. Al contrario molti sembrano animati da un'insaziabile spinta alla ricerca della pietra filosofale che trasformi ogni scatto in oro.
Già l'impresa è ardua visto il numero delle possibili combinazioni: quattro marche di pellicola, due sensibilità, tre rivelatori e due diluizioni fanno quarantotto esperimenti. Si tratta poi di valutare i risultati in CO, e la cosa non è così facile come potrebbe sembrare a prima vista perché non basta confrontare i negativi nelle stesse condizioni, ma bisogna cercare di ottenere il meglio da ciascuno di essi.
Un lavoro enorme che rischia, più spesso che no, di lasciare il fotografo in uno stato di confusione totale, dal quale, per puro istinto di sopravvivenza, esce mediante professioni di fede, giurando e spergiurando che la pellicola X ed il rivelatore Y sono il più grande dono del Signore all'umanità dopo la creazione della donna. E già, perché l'apostolo della combinazione XY ha trascurato, oh beata innocenza, di tener conto di un'altra variabile: le foto che ha scattato. Che c'entra?
Guardiamo, a lato, tre immagini rivelatrici...
Non so voi, ma nonostante l'appiattimento delle differenze dovuto alla scansione ed a prescindere dal soggetto io trovo la prima straordinaria per finezza di dettaglio e gamma tonale, la seconda ancora molto buona, e la terza buona quanto basta ma senza farmi impazzire.
Non vi ho detto con che combinazioni di pellicole e rivelatori le ho fatte? Non mi sogno neanche di dirvelo, se non che provengono tutte dallo stesso rullino. Pensateci, prima di prendervi in giro da soli.
Romano Sansone © 09/2004
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