Acquisire la pratica con decine di foto non mi andava molto a genio, ne' l'uso di tabelle della PDC va molto d'accordo con la fotografia a mano libera con una reflex. Ho pensato perciò di visualizzare in condizioni controllate e con un numero limitato di foto quello che tutti sanno sulla PDC e di ricavarne poche regole da assimilare per reagire istintivamente di fronte ad un potenziale soggetto senza incorrere in errori madornali. Questi i punti di partenza:
Fig.1
Fig.2
Ma come valutarla dal punto di vista pratico? Dipende da quello che vogliamo: se lo scopo è rendere leggibile in tutti i dettagli l'immagine della Hasselblad la PDC è chiaramente insufficiente, ma questo non esclude la possibilità di una messa a fuoco molto selettiva con risultati più che validi (Fig.3 da archivio, ripresa in condizioni del tutto simili), dove la totale assenza di uno sfondo leggibile è compensata dal centro di attenzione nel primissimo piano.
Fig.3
Fig.4
Fig. 4 - Sempre con il 50mm ma da 2m lo sfondo comincia già a giocare un ruolo importante, accentuato dalla chiusura ad f/2, che se non è rigorosamente tutta apertura per questo obiettivo le è abbastaza vicino. La PDC calcolata si estende a 20cm, sufficienti per coprire la profondità della Hasselblad. Se, al contrario di quanto si vede in Fig. 5, scattata da f/5.6, ciò non garantisce il massimo di nitidezza, offre in compenso una resa molto più plastica del primo piano ed una superiore tridimensionalità nella separazione tra questo ed i piani posteriori.
Fig.5
Fig.6
Fig. 6 - A 3 metri ed f/1.4 il 50mm ha una PDC sufficiente per garantire la nitidezza su tutta la profondità della Hasselblad, al tempo stesso assicurando uno sfocato graduale dello sfondo.
È facilmente intuibile che l'85mm presenterà uno scenario analogo ma con un aumento della distanza alla quale sarà garantita la nitidezza dell'oggetto in primo piano. Da 3 metri occorre ancora chiudere ad almeno f/2.8 perché questo sia verificato (Fig.7)
Fig.7
Aiutandoci con qualche semplice calcolo con una qualsiasi calcolatore della PDC e con qualche piccola approssimazione è possibile compilare una semplice tabella che sarà sufficiente memorizzare
50 mm - f/1.4 | PDC | 85mm - f/1.4 | 85mm - f/4 |
1m | 5cm | 2m | 1m |
2m | 15cm | 3.5m | 2m |
3m | 30cm | 5m | 3m |
e che possiamo leggere così:
Il nostro obiettivo di riferimento è il 50mm f/1.4.
Alle distanze di 1, 2 e 3 metri la PDC è di 5, 15 e 30 cm Per avere la stessa PDC con l'85mm ad f/1.4 bisogna porsi ad una distanza di 2, 3.5 e 5 metri.
Per contro, la stessa PDC può essere ottenuta con l'85mm ad 1, 2 e 3m chiudendo il diaframma ad f/4.
Questa relazione è valida per pellicole da 35mm o per sensori a formato pieno, per i quali si è fissato un circolo di confusione di 0.03mm. La stessa relazione può essere costruita per qualunque lunghezza focali e per qualunque dimensione del sensore usando questo pratico calcolatore: http://www.dofmaster.com/dofjs.html
Gli utilizzatori di fotocamere digitali avranno la vita facile perché potranno visualizzare immediatamente i risultati. Chi è attaccato alla pellicola e non vuole fidarsi ciecamente della tabella non ha che da inserire una serie di scatti a distanze e diaframmi controllati nel suo prossimo rullino per avere un'idea di quello che si può aspettare.
Romano Sansone © 08/2008
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