TUTTO SUI FILTRI FOTOGRAFICI ED IL CONTROLLO DEL CONTRASTO
Romano Sansone, marzo 2005

Tutti sanno che i filtri rendono visibili le nuvole perché scuriscono il cielo, non altrettanti usano i filtri per gestire il contrasto di immagini dove il cielo non c'entra per nulla, eppure i filtri sono potenti mezzi per modificare i rapporti tra le tonalità di grigio di una stampa. Ci proponiamo di illustrare con qualche esempio alcune possibilità.

Presentiamo qui quattro foto stampate senza particolari accorgimenti, quali mascherature e bruciature locali, che potrebbero falsare la valutazione dell'effetto del filtro. Si tratta di

Le prime illustrano in modo drammatico fin dove si può arrivare rispetto alle foto senza filtro, la quarta è un tipico caso dove l'avvenuto uso del filtro sfuggirebbe all'osservatore non allenato, mentre in realtà svolge una funzione essenziale. Tra questi estremi si pone una serie infinita di possibilità in funzione del filtro usato e della composizione di colore degli oggetti e della luce dominante.

La Fig. 1 è analoga a quella di un cielo con le nuvole perché in sostanza si trattava di scurire il blu del cielo riflesso nel mare, cosa essenziale in questo caso dove lo scopo era far risaltare il bianco dei ghiacci; ma anche in situazioni più comuni, dove il mare assume una tonalità che non corrisponde per nulla alla percezione visiva, un filtro può rivelarsi molto utile.


Fig. 1

Nella Fig. 2 il filtro ha scurito l'erba e le ombre, aumentando il contrasto effettivo dell'immagine. Ricordiamo che le ombre sono illuminate dal cielo con una luce a dominante blu, e che il verde dell'erba contiene una componente di blu che viene bloccata dal filtro rosso. In questa foto l'uso del filtro non era per nulla indispensabile, la scena avrebbe potuto essere interpretata altrimenti, ma con il filtro si è voluta accentuare la sensazione di sole abbagliante di un mattino d'estate nel bacino mediterraneo.


Fig. 2

In Fig 3 l'effetto è ancora più marcato che nelle due precedenti, e possiamo rendercene conto guardando l'inserto a colori ricavato da una dia che rappresenta lo stesso soggetto: il filtro, oltre a lasciar passare integralmente la luce rossa riflessa dai portelloni ha bloccato in grande misura quella verde riflessa dal pavimento ed a maggior ragione ha scurito le ombre sull'area bassa della parete perché all'effetto della dominante blu del cielo si è aggiunta la componente blu della pittura verde.

Per capire il problema posto dalla scena in Fig. 4 occorre precisare che al momento dello scatto il cielo era occupato per circa la metà da nuvoloni cumuliformi bianchissimi che riflettevano la luce del sole da tutte le direzioni e che schiarivano le ombre. Una luce bellissima ma non esattamente quella ideale per far risaltare le delicate sfumature di bianco della neve, che costituiva un elemento compositivo importante di questa foto. La cosa da fare era approfittare di quel poco di luce blu che proveniva dalla parte sgombra del cielo, scurendo le ombre con un filtro. Qui il filtro rosso sarebbe stato un disastro, avrebbe conferito alla neve un aspetto innaturale, mentre quello medio ha svolto egregiamente il suo lavoro.


Fig. 3


Fig.4

Un argomento così complesso e variato come l'uso dei filtri non può essere condensato in poche pagine ed immagini, ed non ci sono regole che possano sostituire la sensibilità sviluppata con l'esperienza. Ma ne vale assolutamente la pena: non più di due filtri per non confondersi le idee e la piccola astuzia di riprendere lo stesso soggetto con e senza filtro, ed in breve tempo si acquisisce la padronanza necessaria.

Romano Sansone © 03/2005
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