NO WAR!
Un altro mondo è possibile, un'altra strada è accessibile
Valerio Berdini, aprile 2003

Nadir Magazine ©Se l'11 settembre è stato per l'orologio della storia un brusco risveglio con un ritorno ad uno scontro tra civiltà che la memoria storica provava a dimenticare, ne avremo conferma negli anni che verranno. Di certo quella data è ormai Storia.
Come il 14 luglio, il 1° maggio e il 6 giugno, ha segnato un'epoca.
È il vero inizio geopolitico del terzo millennio, e lo ha aperto con all'orizzonte un minaccioso scenario.
Millenni di guerre e milioni di morti segnano di sangue il sentiero della storia, sangue che invece di insegnare quanto sia inutile, sembra aver steso per i potenti un tappeto rosso che è diventato la passerella su cui si incamminano verso il loro futuro.
Ma ci sono due storie che disegnano il percorso dell'uomo, contrapposta ad una storia che cammina su un binario macchiato di violenza, distruzione e morte; c'è una storia dipinta con libertà, solidarietà e democrazia.
Se vediamo il bicchiere mezzo pieno, l'11 settembre ha fatto sbocciare qualcosa di profumato, i cui primi germogli già annunciavano che una nuova primavera era alle porte.

L'11 settembre ha catalizzato persone, colori, idee, musiche e canti provenienti da ogni angolo del pianeta, diversi, in un unico grande movimento.
Uomini e donne, bambini e anziani, bianchi e neri, si sono ritrovati mano nelle mano uniti dalle semplici, chiare, ovvie idee che una civiltà può avere se, invece di prendere esempio dal binario negativo della storia, prende esempio da quello che di positivo il progresso ha creato. Il pensiero, la filosofia, la cultura, l'arte, la scienza hanno trasformato l'uomo da animale biologico ad entità sociale, da belva che si deve sfamare a soggetto che sa autodeterminarsi.
Chi lo ha capito era in strada, nel mondo, in queste giornate.

Londra per la storia è un nodo centrale. È una stazione in cui entrambi i binari si sono fermati e su di loro i treni sono partiti. E Londra in questo periodo ha continuato ad essere il riferimento, lo stimolo, la provocazione, la sfida per lo sviluppo di un percorso. La più grande città europea, la più multietnica del mondo non poteva non riunire milioni di persone diverse sotto le bandiere variopinte dell'uguaglianza, della giustizia, della solidarietà.
Lo ha fatto, lo ha fatto con numeri che mai aveva osservato, con un impatto che mai sarà dimenticato.

Queste foto non sono altro che un omaggio, una testimonianza per dare voce e immagini a chi ha capito che camminare sul sentiero pulito dell'onestà, sia l'unica via per impedire ai nostri figli di dover andare verso un domani percorrendo una strada sporca di sangue.

Valerio Berdini © 04/2003
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