In seguito al test dello zoom Zeiss 28-70 del corredo Contax adattato su un corpo Canon digitale, abbiamo ricevuto moltissime domande al riguardo. Con questo secondo test cercheremo di spiegare meglio cosa occorre, la facilissima procedura, i pro ed i contro.
Lo Zeiss Vario Sonnar 28-85 F/3.3-4 oggetto di questa prova montato su un corpo Canon EOD 30D.
L'anello adattatore.
Montarlo è facilissimo. Basta allineare i riferimenti...
...e il gioco è fatto!
Ora la nostra Canon ha la baionetta Contax/Yashica ed è possibile innestarci qualsiasi vecchio obiettivo Zeiss senza problemi (attenzione però al piolino delle ottiche MM!). Ovviamente è possibile utilizzare anche obiettivi Yashica o qualsiasi obiettivo universale dotato dello stesso attacco.
Il Vario Sonnar 28-85 si innesta senza alcuna difficoltà nell'anello adattatore in nostro possesso. Alcuni anelli più scadenti possono avere dei giochi o non risultare bene allineati o non permettere la messa a fuoco all'infinito.
Contrariamente al solito, questo zoom è più lungo alla focale di 28mm che a quella di 85mm, ma questo non crea alcun disagio nell'uso pratico. Le rifiniture dell'obiettivo sono quelle classiche dei migliori obiettivi "di una volta": nessun gioco e movimenti fluidi e precisi.
L'anello.
Non ha un vero nome e si chiama semplicemente "anello per adattare ottiche Contax su corpi
Canon EOS" a prescindere dal fatto che si tratti di corpi digitali o meno. Si trovano facilmente su internet e su eBay o presso diversi artigiani (il nostro l'ha realizzato
Lolli). Il prezzo può variare dai 20 ai 30 Euro.
Il montaggio.
Nulla di strano o di nuovo per chi era abituato già anni fa a montare ottiche a vite su corpi Contax o Pentax: l'anello (una vera e propria doppia baionetta) si può innestare all'obiettivo Zeiss che poi va inserito sul corpo Canon come qualsiasi ottica originale o, se si dispone di più ottiche Zeiss da alternare, si può inserire e lasciare nella baionetta Canon (vedi sequenza fotografica a lato).
Vantaggi.
L'anello per adattare ottiche Contax su corpi Canon è un anello e basta, un cerchio di metallo vuoto. Grazie alla compatibilità del tiraggio non c'è bisogno di lenti aggiuntive e questo significa una cosa fondamentale: non servono lenti aggiuntive per ripristinare la messa a fuoco all'infinito, che dunque viene mantenuta possibile, e la qualità dell'obiettivo non viene alterata da lenti tuttofare di dubbia qualità (che senso ha cercare di recuperare un obiettivo Zeiss da milioni di vecchie lire per poi vanificarne la resa per colpa di una lente da pochi Euro?). Se il corpo Canon è un corpo full frame, verrà rispettata anche la reale lunghezza focale, altrimenti ci sarà il consueto fattore di moltiplicazione (1,6x nel caso di Canon) che ci farà perdere tutti i vantaggi di recuperare - come nel mio caso - le focali dal 18 al 35mm. Anche lo zoom oggetto di questa prova, il costoso Vario Sonnar 28-85 F/3.3-4, diventa un ben meno versatile 44,8-136mm.
Svantaggi.
L'ottica non è AF e dunque, anche se il corpo macchina lo è, bisogna lavorare con la messa a fuoco manuale. Inoltre si può scattare solo in modalità manuale o a priorità di diaframmi, visto che l'ottica diventa stop down e il simulatore dei diaframmi non funziona più. Si noti che la messa a fuoco sui vetri smerigliati delle moderne reflex digitali non è sempre facile, soprattutto se si hanno problemi di vista.
Lo Zeiss Vario Sonnar 28-85.
E' uno zoom di fascia alta e lo si capisce subito, vuoi per le dimensioni, vuoi per il peso, vuoi per l'enorme lente frontale che mette quasi soggezione. Le rifiniture sono eccellenti come pure la realizzazione meccanica. E' uno zoom "a pompa" o "a una ghiera" e, allungato alla minima lunghezza focale, diventa di una lunghezza impressionante. Scusate il bisticcio di parole - non ci sono errori nel testo - questo zoom è più lungo a 28mm che ad 85mm (posizione di riposo). Questa soluzione può lasciare un po' perplessi (si è abituati al contrario), ma non comporta disagi nell'uso pratico. La grossa lente frontale (passo filtri da 82mm!) mette in mostra un bel gruppo di lenti col classico colore del trattamento antiriflessi Zeiss T* - il più efficiente insieme a quello Pentax - ma proprio a causa della grossa lente frontale questo obiettivo è più propenso di altri Zeiss a velarsi. C'è il paraluce a corredo, ma, come sempre, non serve a nulla quando la sorgente luminosa si trova nell'inquadratura: l'unica consolazione è che è impossibile fare di meglio.
La Zeiss allega nella confezione il consueto foglio coi test MTF dell'obiettivo acquistato e da questo si può notare subito che la resa di questo zoom è pari o superiore a quella delle corrispondenti focali fisse del corredo Contax a tutte le focali ed a tutti i diaframmi, bordi compresi. E' un obiettivo con prestazioni superbe già sulla carta e la pratica non può che confermare questi dati (i test MTF che la Zeiss fornisce con le sue lenti sono sempre molto precisi ed onesti). Le dia scattate con un corpo Contax sono sempre belle, ariose, nitide e con la giusta saturazione dei colori. Peccato per un po' di vignettatura e la vistosa distorsione a barilotto a 28mm.
Proviamo ora a montarlo su un corpo Canon 30D per vedere cosa accade.
Sulla Canon 30D.
La Canon accetta lo Zeiss senza fare una piega. Imposto la 30D in modalità "a priorità di diaframmi" e esco a fotografare. In buone condizioni di luce o di contrasto non è troppo difficile mettere a fuoco in manuale neanche per una persona molto miope come me e, infatti, le foto ottenute sono tutte correttamente a fuoco. Ben diversa è la situazione in condizioni di bassa luminosità o di basso contrasto, davvero difficili per chi non ha una buona vista.
La resa dei file è identica a quella delle dia grazie anche al corretto funzionamento della 30D che ci restituisce foto molto nitide e brillanti senza esagerare (nessuna ombra chiusa o alta luce "pelata") e senza necessitare di postproduzione. La nitidezza è davvero ottima anche a tutta apertura e non si notano differenze tra centro e bordi se non utilizzando una mira ottica. L'unica cosa che mi dava fastidio 20 anni fa e continua a darmene oggi, è la forte distorsione a barilotto alla focale minima. Per curiosità ho voluto mettere a confronto questo zoom con lo
Zeiss 16-80 della
Sony Alpha A700 (quanto di più simile sia possibile trovare oggi in commercio) e devo dire che - distorsione a parte (lo zoom della Alpha distorce molto meno) - il vecchio 28-85 fornisce immagini di una ariosità insuperabile (chissà il nuovo Zeiss 24-70 F/2.8 per la nuova Sony full frame...) e non ha nulla da invidiare per il resto. Pregevole il massimo rapporto d'ingrandimento ottenibile grazie ad una ridotta distanza di messa a fuoco ad 85mm e non alla focale più corta arrivando a contatto col soggetto da fotografare.
Conclusioni.
E' un obiettivo che era e resta un punto di riferimento per la qualità d'immagine e, possedendolo, vale senz'altro la pena di continuare ad adoperarlo su un corpo Canon visto che è possibile farlo con soli 20-30 Euro. Più difficile stabilire se può valere la pena di comprarlo per chi non lo possiede già, visto che non si trova facilmente ed ha pur sempre quotazioni molto alte tanto da rendere conveniente, a mio avviso, proprio il già citato Zeiss 16-80 del sistema Sony Alpha (ammesso che non si possegga già un corredo Canon) che, almeno, funziona in autofocus e dialoga con il corpo oltre ad essere più leggero e compatto.
Rino Giardiello © 02/2008
Riproduzione Riservata
Alcune foto scattate con il 28-85 Zeiss sul corpo Canon EOS 30D
Le foto non sono state minimamente corrette per cui, confrontate con quelle scattate con il 16-80 Zeiss sulla Sony A700, si possono notare delle leggere differenze di bilanciamento del bianco (in automatico).
In queste due foto (in alto il 28-85 Zeiss, in basso il 16-80 per Alpha) si può notare la vistosa distorsione a barilotto del 28-85 nonostante il taglio dovuto al sensore APS-C. Di seguito, i particolari al 100%.
Il confronto non era da fare in quanto si tratta di ottiche diverse su corpi diversi, ma è giusto per vedere cosa accadeva (un'ottica nata per il formato APS-C è sempre un po' più incisa di una studiata per il pieno formato ed il particolare al 100% lo dimostra, ma questa differenza si nota solo a monitor).
CARATTERISTICHE TECNICHE
Zoom 28-85 con attacco Contax-Yashica
Elementi/gruppi: 16/13
Apertura massima: f/3.3-4.0
Lunghezza focale effettiva: 29.0-82.4mm (29º-75º)
Diametro filtri: 82 mm
Distanza minima di messa a fuoco: 0.6 m
Dimensioni (chiuso): circa 143x99 mm
Peso: 735 g
Come sono fatti i test di Nadir