ZENZA BRONICA SQ-A
Un sistema automatico 6x6
Agostino Maiello, novembre 2003

Sono passati oltre venti anni dalla pubblicazione su REFLEX del test effettuato da Modern Photography: è interessante verificare oggi quanto un prodotto sia stato effettivamente valido e la Zenza Bronica SQ-A senz'altro può essere un acquisto interessante per chi vuole una fotocamera onesta ed affidabile ad un prezzo particolarmente conveniente.

Nadir Magazine ©

Nadir Magazine ©

Lo stile squadrato dell'apparecchio ricorda senza dubbio quello inconfondibile della Hasselblad, ma la Bronica SQ-A vanta una costruzione più semplice, grazie anche all'ausilio dell'elettronica.

Nadir Magazine ©

Una lettura media a preferenza centrale? Non esattamente: difatti la lettura viene effettuata da due cellule poste a metà altezza dello schermo di messa a fuoco e che effettuano una lettura ai due lati dei centro. Leggendo i dati inseriti nel grafico è difatti possibile notare come la sensibilità nella zona centrale sia bassissima, praticamente uguale a quella del bordo verso l'alto e verso il basso, mentre è maggiore sul due lati. La precisione è comunque notevole.

Nadir Magazine ©

Utilizzando il mirino esposimetro al CdS sono visibili sulla sinistra i tre Led che forniscono l'indicazione circa l'esatta esposizione. Qui sono visibili tutti e tre contemporaneamente per chiarezza di illustrazione, ma in realtà ne è visibile solamente uno per volta. Il sistema di messa a fuoco è molto efficiente e gli schermi sono molto luminosi e contrastati. Anche utilizzando gli altri mirini disponibili per la SQ-A l'immagine resta luminosa e la focheggiatura agevole.

Nadir Magazine ©

Il caricamento della SQ-A è molto agevole e veloce; la rapidità di azione è spesso vitale usando il formato 120 che dispone di una autonomia alquanto limitata. Il selettore della sensibilità Asa è intelligentemente posizionato sul magazzino; l'informazione circa la sensibilità impostata passa direttamente alle cellule tramite i due contattini adiacenti. La protezione dell'alloggiamento della pila è facile da rimuovere, ma non ai può dire altrettanto della pila stessa per la quale occorre uno strumento appuntito o quantomeno delle unghie molto lunghe.

Nadir Magazine ©

Il grosso Led che vedete indicato si accende all'interno del mirino quando viene premuto il pulsante per il test batteria se lo stato di carica è sufficiente.

Nadir Magazine ©

I sei contatti all'interno del bocchettone di innesto portaottiche servono allo scambio di informazioni circa il tempo di otturazione e l'esposizione tra il sistema esposimetrico del mirino e l'otturatore elettronico presente nell'obiettivo.

Il marchio Zenza Bronica non brilla certo per reputazione nell'ambito dei sistemi medioformato: è sempre stato visto come il fratello povero, spesso oggetto di aperti dileggi (su Nadir abbiamo già menzionato le più diffuse storpiature del nome: Zenza Cronica, Zenza Comica, ecc.), ed in posizione di costante sudditanza rispetto alla regina del settore, l'Hasselblad. Ma, senza nulla togliere a quest'ultima, tale fama è, a nostro avviso, in gran parte immeritata: le fotocamere Zenza Bronica sono infatti mediamente ben costruite e pratiche da usare. Probabilmente la reputazione poco positiva è dovuta alle ottiche che per molto tempo, più o meno a partire dalla seconda metà degli anni '70, hanno corredato il sistema: gli Zenzanon erano infatti obiettivi dalla resa molto morbida, forse troppo; diciamo che con un elegante eufemismo la si potrebbe definire "delicatamente pastellata". Questo li ha confinati quasi esclusivamente al mondo della fotografia di cerimonia, dove però l'Hasselblad l'ha sempre fatta da padrone, e solo il prezzo d'acquisto decisamente inferiore sosteneva la diffusione del marchio Zenza (non a caso si vedono molte più Zenza nel Sud Italia...). Peccato: perché inizialmente a corredare le Zenza c'erano delle valide ottiche Nikkor, poi abbandonate in favore degli obiettivi della Casa. Ora quel tempo è lontano e già da qualche anno, nel corso di qualche veloce giro di prova, ci siamo accorti che le nuove ottiche Zenzanon sono di alta qualità, con una resa spesso e volentieri all'altezza della concorrenza. Ma, ahimé, la fama resta...

Tutto ciò premesso, diamo un'occhiata alla SQ-A, fotocamera uscita nel 1982 e che oggi sul mercato dell'usato si trova all'incirca per 700/800 Euro. Nell'analisi, ci rifaremo ampiamente al test di Modern Photography, pubblicato su Reflex Test Speciale di dicembre 1982 , i cui estratti sono virgolettati.

La SQ-A fu un po' un elemento di rottura nella gamma delle Zenza, insieme alla SQ dell'anno precedente da cui deriva, perché l'innesto ottiche era incompatibile con quello degli apparecchi precedenti, ETR compresa. "Nell'aspetto esterno la Bronica SQ-A risulta simile al disegno generale della Hasselblad 500 C/M o più verosimilmente a quello della Bronica ETR-S che deve ora essere considerata come una versione rimpicciolita di questo nuovo apparecchio. Tutto ruota intorno al corpo principale sul quale vengono montati l'obiettivo, il magazzino intercambiabile e il sistema di schermi di messa a fuoco e di mirini. Cominciamo a parlare del caricamento della pellicola. Nella parte superiore del magazzino, vicino al mirino, vi sono due cursori zigrinati che vanno premuti contemporaneamente col pollice e l'indice, verso il centro. In questo modo il dorso del magazzino si aprirà e sarà possibile estrarre il portarulli sul quale inserire la pellicola. Il sistema di caricamento è simile a quello della Hasselblad per cui la pellicola viene a trovarsi completamente esposta all'esterno, costretta a compiere una doppia curva prima di ritornare sul rocchetto ricevitore. Nell'alloggiamento inferiore del portarulli va inserito un rocchetto vuoto, mentre nell'alloggiamento superiore si inserisce la pellicola vergine."

L'obiettivo normale è uno Zenzanon S 80/2.8, con una "filettatura interna da 67 mm per filtri, mentre sul bordo esterno una baionetta a quattro flange serve per il montaggio dei paraluce nella giusta posizione. Immediatamente dopo si trova la ghiera per la regolazione dell'apertura dei diaframmi che si ottiene impugnando le due piccole orecchiette zigrinate ai lati. Ancora più avanti si incontra la levetta cromata per il controllo della profondità di campo e, ancora, la ghiera per la messa a fuoco dotata di un comodo rivestimento gommato di circa un cm di larghezza".

In mano, la Zenza Bronica cade piuttosto bene e basta poco per spratichirsi nell'uso dei vari comandi. "Oltre alla progettazione tecnica e all'esecuzione di questo apparecchio ciò che ci ha piacevolmente colpito della Bronica SQ-A è la sua eccezionale praticità di uso. L'apparecchio è abbastanza leggero (circa 100 grammi meno della Hasselbald 500 C/M), molto ben bilanciato e con un pratico rivestimento gommato sui lati inferiori del corpo che ne rendono ottimale la presa. Tutti i comandi vengono regolati con comodità e sono precisi e ben posizionati, in modo particolare per quello che riguarda la manovella asportabile di avanzamento e caricamento (al posto della manovella si può applicare l'impugnatura con leva di carica rapida stile 35mm derivata dalla ETR)".

In tempi di diffusione onnivora del digitale, può sembrare anacronistico mettersi a giochicchiare con una "povera" medioformato di vent'anni fa, ma al di là di ogni considerazione sul piacere d'uso di un oggetto ben fatto, c'è da dire che un bel negativo 6x6 ha ancora molto da dire, soprattutto in termini di gamma tonale, e forse ogni tanto dovremmo tornare a guardarne qualcuno, per non far dimenticare al nostro occhio cosa significa "qualità". Comunque: scattare qualche foto con la SQ-A è un'operazione assolutamente alla portata di chiunque conosca i rudimenti della tecnica fotografica: "per sollevare il mirino a pozzetto che viene fornito di serie anche con l'apparecchio SQ-A, basta semplicemente sollevare la linguetta di plastica nella parte posteriore perché il mirino venga aperto automaticamente. A questo punto basta spostare leggermente una levetta nell'angolo superiore destro del coperchio del mirino perché anche la lente per la messa a fuoco di precisione scatti in posizione. Poiché questo mirino è privo di esposimetro, è necessario utilizzare per le misurazioni della luce un esposimetro separato. I dati letti sull'esposimetro verranno riportati sulla ghiera dei diaframmi e impostati sul selettore dei tempi posto lateralmente sul corpo dell'apparecchio.

I tempi sono indicati in due colori diversi, in bianco da mezzo secondo a 1/500 e in arancione i tempi che vanno fino a 8 secondi. La visione attraverso il mirino della Bronica è molto luminosa e molto contrastata, certamente tra le migliori nel campo del 6x6. L'immagine è brillante fino ai bordi e il sistema di messa a fuoco centrale è dotato di un telemetro ad immagine spezzata circondato da un collare a microprismi. Lo schermo, che viene indicato dal fabbricante come "mat", è in realtà una completa lente di Fresnel finissima. Il mirino a pozzetto, dotato della lente d'ingrandimento per la messa a fuoco di precisione, è piuttosto funzionale anche se la lente determina una leggera distorsione a cuscinetto nell'immagine che può essere notata solo ed esclusivamente qualora si dovessero riprendere oggetti perfettamente regolari come edifici o quadri. Nella messa a fuoco, ruotando la ghiera dell'obiettivo si può notare un deciso passaggio dell'immagine dalla nitidezza alla sfocatura che rende più veloce e più sicura la focheggiatura in quasi tutte le condizioni. Regolata l'esposizione con il tempo e con il diaframma ed estratto il volet occorre solo trovare la composizione più convincente prima di scattare."

L'apparecchio risulta piuttosto silenzioso, anche grazie alla mancanza del ritorno istantaneo dello specchio. Neanche il diaframma si riapre immediatamente: bisogna ruotare la manovella di caricamento. "La Bronica SQ-A, inoltre, è anche una fotocamera con ridotte vibrazioni che consente di eseguire riprese a mano libera a 1/60 di secondo come a 1/30 con l'obiettivo normale. Noi attribuiamo questa notevole caratteristica soprattutto all'efficiente sistema di smorzamento delle vibrazioni dello specchio. A questo proposito occorre anche sottolineare come una delle novità del modello SQ-A rispetto al precedente SQ consista nella leva per il sollevamento manuale dello specchio. Questo consente di limitare ulteriormente la rumorosità e soprattutto le vibrazioni in caso di riprese particolarmente critiche. La leva posta sulla parte destra dell'apparecchio ha tre posizioni: Normal, in questo caso lo specchio viene sollevato al momento della ripresa; S (single frame) consente di eseguire la ripresa con lo specchio sollevato per ogni singolo fotogramma; la terza posizione C (continous) consente invece di eseguire una serie di riprese, ovviamente usando il cavalletto, senza che lo specchio venga riabbassato ad ogni caricamento successivo."

Il sistema delle Zenza Bronica SQ non è privo di elettronica: oltre all'otturatore controllato elettronicamente (e centrale, presente dunque in ogni obiettivo), "la ragione più importante del contenuto elettronico della SQ-A risiede nel fatto che per questo apparecchio sono disponibili una serie di mirini intercambiabili dotati di esposimetro. Sono infatti acquistabili a parte il mirino MFS, mirino a cappuccio dotato di esposimetro con due cellule al CDS, lettura media, e con un sistema di informazione a 3 led. E' disponibile anche un mirino pentaprisma MES che è dotato delle stesse caratteristiche del mirino esposimetro a cappuccio ma che consente la visione delle immagini con i lati non invertiti. Infine, esclusivo per la SQ-A (i due mirini precedenti possono essere utilizzati anche sul modello SQ), è disponibile da poco il mirino AES che consente la trasformazione della SQ-A in una apparecchio ad esposizione automatica." L'alimentazione della fotocamera è data da una batteria da 6V all'ossido d'argento o alcalino manganese. Senza batteria la SQ-A scatta comunque, sul tempo meccanico di 1/500 di secondo.

"La SQ-A è comunque molto ben rifinita, abbastanza silenziosa e molto ben predisposta all'uso professionale. Alcuni potranno anche lamentare la mancanza del ritorno immediato dello specchio o della riapertura del diaframma dopo l'esposizione, oppure la mancanza di tempi di otturazione molto più brevi, o anche la presenza del motore incorporato, come nella la Rollei SLX. A parte quest'ultima osservazione per la quale la Bronica sta per dare la risposta con la presentazione del modello SQ-AM dotato di motore incorporato, la Bronica è riuscita con questo apparecchio ad offrire un prodotto sofisticato da un lato ed estremamente robusto dall'altro, e ha giustamente scelto di non renderlo inutilmente più complicato con l'aggiunta di caratteristiche che all'atto pratico e nell'uso professionale non hanno una grossa rilevanza. Per quello che riguarda l'obiettivo standard lo Zenzanon S 80 mm f/2,8 (obiettivo che come la serie degli obiettivi Zenzanon è prodotto interamente e progettato dalla stessa Bronica) è ben realizzato con tutte le indicazioni facilmente leggibili, la messa a fuoco molto diretta e morbida come pratica è la regolazione dei diaframmi."

Cos'altro dire, in conclusione? Non molto: abbinata ad un'ottica di qualità (e, come detto, ormai se ne trovano a costi accessibili), una Zenza Bronica può costituire un'ottima scelta per il fotografo che voglia dedicarsi al medioformato: è infatti un compromesso tra due estremi, quello di chi volendo spendere poco si affida alla produzione sovietica, e quello di chi accende un mutuo per dotarsi di un'Hasselblad o di una Rollei. Una discreta, umile e funzionale Zenza Bronica costa una cifra ragionevole ed è sicuramente più affidabile delle varie Kiev/Pentacon Six; e per quanto sia molto meno prestigiosa di un'Hasselblad, vi procurerà anche la riconoscenza del vostro conto corrente.

Agostino Maiello © 11/2003
Riproduzione Riservata
Le parti del test di Modern Photography sono state pubblicate su REFLEX Test Speciale © 12/1982
Si ringraziano l'Editrice Reflex per l'autorizzazione alla pubblicazione e Matteo Amantini per la collaborazione al test.

COME VA L'OTTICA STANDARD, LO ZENZANON S 80/2,8
ANALISI AL BANCO OTTICO: alla massima apertura, al centro dell'immagine, abbiamo osservato un leggero riflesso sferico di tipo sovracorretto, ma indicativo della buona qualità dell'obiettivo stesso. Nessuna dominante di colore è stata messa in evidenza mentre questo obiettivo ha mostrato una quasi perfetta esecuzione dell'immagine a f/5,6 e alle aperture inferiori. L'analisi extrassiale ha mostrato un leggero riflesso e un accennato coma a f/2,8. L'immagine può essere giudicata molto buona alle massime aperture e migliora sensibilmente verso i diaframmi più chiusi di f/5,6.

ESAME PRATICO: le immagini scattate con l'80 mm alla massima apertura al centro risultano molto nitide e contrastate senza alcun difetto o dominante di colore. La nitidezza migliora notevolmente a f/5,6 e rimane tale per tutti gli altri diaframmi. I grafici forniscono la lettura ai vari diaframmi delle linee per millimetro separate dall'obiettivo. II numero delle linee per millimetro, però, non basta a giudicare un obiettivo. Per questo oltre ai valori di lettura al centro del fotogramma e ai bordi (dove la risolvenza è generalmente inferiore) viene fonito il dato relativo al contrasto a 30 linee/mm che, medio per gli obiettivi di questa categoria a F/2.8 e 4, si può considerare alto da F/5.6 a F/22. Valori buoni, ma abbastanza distanti, per intenderci, da quelli del Planar 80/2.8 che equipaggia le Hasselblad. Notevole la vignettatura a tutta apertura che si riduce ad F/5.6, ma anche a questo diaframma è ancora superiore a quella del Planar a F/2.8.

CARATTERISTICHE FORNITE DAL FABBRICANTE
Bronica SQ-A, reflex monobiettivo 6x6 cm. Corpo No. 1102897. OBIETTIVO: 80mm f/2,8 Zenzanon S con innesto a baionetta, diaframma fino a f/22, distanza minima di messa a fuoco 0,8m. Innesto filtri da 67 mm di diametro. OTTURATORE: Seiko centrale controllato elettronicamente incorporato in ogni obiettivo con tempi da 8 secondi a 1/500 più posa T e tempo meccanico di 1/500 utilizzabile con pila scarica. ALIMENTAZIONE: pila da 6 volt all'ossido d'argento o alkalina manganese alloggiata nel corpo. SINCRO X: totale. VISIONE: mirino standard a pozzetto intercambiabile con diversi tipi di mirini, a pozzetto e a pentaprisma, con esposizione manuale ed automatica. Schermo di messa a fuoco intercambiabile: quello standard dispone di telemetro ad immagine spezzata con corona di microprismi e vetro smerigliato su tutta l'area e linee di riferimento.

ALTRE CARATTERISTICHE: magazzini intercambiabili 120 e 220 che incorporano il selettore delle sensibilità da 25 a 3200 ASA collegato mediante contatti al mirino esposimetro qualora venga montato; sei contatti collegano ogni ottica con il corpo macchina, ed altri otto il corpo macchina con gli eventuali mirini esposimetro. Un blocco meccanico di sicurezza impedisce di smontare l'obiettivo se l'otturatore non è armato, mentre il magazzino non può essere smontato senza inserire l'antina di protezione e l'otturatore non può essere armato se non c'è pellicola nel magazzino. Nei mirino è visibile un Led spia per il test batteria che si accende anche durante l'esposizione per segnalare con i tempi lunghi che l'otturatore è aperto. La manovella di carica avanza la pellicola di un fotogramma ogni 360°. Leva per le esposizioni multiple. Pulsante di controllo della profondità di campo su ogni obiettivo. Blocco di sicurezza intorno al pulsante di scatto. Mirini esposimetro e mirino AE (solo per il modello SQ-A) disponibili come accessori.