TAMRON SP AF 28-75mm f2.8 XR Di LD IF MACRO
Una positiva prova sul campo del piccolo zoom universale luminoso ed economico in Giappone

Rino Giardiello, novembre 2014

Alla ricerca costante di uno zoom piccolo, leggero, luminoso e non troppo costoso, dopo tante prove sono arrivato al Tamron 28-75 AF SP F/2.8. Quasi disperato per il peso del mio corredo full frame durante un lungo viaggio in Giappone, sono entrato nel famoso negozio Yodobashi a Kyoto e l'ho comprato. Le mie impressioni d'uso nelle più disparate condizioni d'utilizzo.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©Come sono arrivato ad acquistare il Tamron 28-75 SP senza pensarci due volte?
Pochi mesi fa, alla ricerca di un piccolo e leggero zoom tuttofare in alternativa all'ottimo ma grande e pesante Zeiss 24-70 F/2.8 per la mia Sony A99, comprai lo zoom Minolta 24-105 F/3.5-4.5. Dal test pubblicato a suo tempo su Nadir si può evincere come il piccolo zoom Minolta se la cavi benissimo nonostante gli anni, offra una buona qualità e, soprattutto, risponda all'esigenza di essere uno zoom adatto alla maggior parte delle situazioni vista l'ampia ma non esagerata escursione focale. Poco male per la luminosità non elevatissima grazie alla buona resa alle alte sensibilità della maggior parte delle fotocamere odierne ed i pochi difetti vengono ampiamente compensati dalle ridotte dimensioni e dall'estrema leggerezza. Il Minolta 24-105 superava bene qualsiasi test sul campo ma, come avevo scritto nell'articolo, ha una resa un po' anomala anche confrontato alle altre ottiche Minolta AF, vale a dire che è meno plastico e tridimensionale ma più saturo e contrastato (dalla resa leggermente piatta che si avvicina più ad una "resa Nikon" che ad una "resa Zeiss"). Per questo motivo - e solo per questo - dopo qualche mese me lo sono rivenduto ritrovandomi col problema di rendere un po' più leggera la A99 nelle uscite disimpegnate. Nell'articolo del 24-105 scrissi anche come altri zoom, più luminosi ma di minore escursione focale come il Tamron 28-75 AF SP (oggetto di un altro test su Nadir dove trovate anche maggiori informazioni che trovo inutile ripetere), siano a mio avviso poco utili proprio a causa della ridotta escursione focale e possano costringere a portare con sé un'altra ottica tornando al problema iniziale.

Fatto sta che, in occasione di un viaggio in Giappone, stanco di portare con me il 24-70 Zeiss anche alle cene con gli amici, sono entrato in uno dei loro più famosi negozi di fotografia ed ho comprato il Tamron 28-75 della cui resa, provata già dal nostro Agostino Maiello, ero più che certo. Prima che me lo chiediate, i prezzi del nuovo in Giappone sono molto simili ai nostri, giusto un filino più bassi a causa della diversa tassazione, senz'altro non convenienti per chi recupera l'IVA e per la mancanza della garanzia internazionale. Tutto sommato è facile trovare prezzi simili su internet godendo di 5 anni di garanzia.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

Il primo scatto col Tamron prima ancora di acquistarlo nel famoso negozio di Yokobashi a Kyoto.

In mano.
Farei meglio a dire "in spalla" o "al collo" perché, montando il Tamron 28-75 AF SP sulla Sony A99, come avveniva anche per il Minolta 24-105, sembra di aver cambiato anche corpo macchina. Al di là delle effettive dimensioni e del peso totale, l'abbinata "Sony A99 + Tamron 28-75" è decisamente più piccola, leggera e pratica di quella "Sony A99 + 24-70 Zeiss". A fine giornata, dopo aver percorso chilometri e chilometri nelle strade di Kyoto, nei templi e nei vari parchi, sempre in piedi nelle affollatissime metropolitane surriscaldate e negli autobus (surriscaldati anch'essi), ero ancora in (quasi) splendida forma. Lo zoom è ben realizzato per il prezzo anche se è bene non fare confronti con ottiche di fascia maggiore (per esempio lo stesso Tamron 24-70 F/2.8 è migliore, senza voler tirare in ballo il più volte citato Zeiss).

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

L'aberrazione cromatica del Tamron 28-75 a F/2.8 è minima e scompare del tutto ad F/5.6. In questa foto, dalla resa generale pressoché identica tra i due zoom, ho notato che il Tamron scattava con 1/10 di secondo contro 1/15 dello Zeiss ed è così per tutte le foto. L'apparente differenza di nitidezza sulla caffettiera è dovuta ad una differente gestione delle aree fuori fuoco per i due obiettivi, entrambi perfettamente nitidi ed a fuoco sulla valvola della caffettiera al centro della foto. La differente resa dello sfocato è visibile anche sul pacco di fette biscottate (qui il dettaglio della foto, il Tamron 28-75 SP sempre a sinistra).

Sul campo.
Purtroppo, come temevo, l'escursione focale di 28-75 è davvero risicata e la differenza tra 24 e 28 mm è più sostanziosa di quel che si può credere. Specialmente in Giappone, dove tutto è "mignon", mi sono trovato spesso in difficoltà. In compenso la resa del Tamron 28-75 SP, come già verificato da Agostino Maiello, è davvero buona non tanto per la risolvenza (non certo migliore di quella del 24-105 Minolta) quanto per il senso di tridimensionalità che avevo già riscontrato in altre ottiche Tamron della serie SP molti anni fa con il mitico 90 macro. Da questo punto di vista sono stato ampiamente soddisfatto e, in condizioni di poca luce, l'ottica ha fatto miracoli. In proporzione sono stato meno soddisfatto in condizioni di tanta luce visto che, se il sole non è alle spalle, è facile avere un notevole flare che abbassa il contrasto delle immagini. Ma non solo il sole nell'inquadratura: basta un faro da terrazzo per velare le foto e costringerci a fare i salti mortali durante una divertente cena con gli amici. Ottima la minima distanza di messa a fuoco che, contrariamente ai 50 cm del Minolta 24-105, offre notevoli possibilità nell'uso pratico.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

Il flare del Tamron 28-75 SP è sempre vistoso anche in presenza di semplici faretti da terrazzo.

Un'altra osservazione: facendo numerosissimi scatti con il Minolta 24-105 confrontato con il 24-70 Zeiss, posso dire che il Minolta forniva il tempo di esposizione giusto (identico allo Zeiss) in base all'esposizione ed alla sensibilità. Il Tamron, per fornire la stessa foto ugualmente bene esposta ad F/2.8, necessita sempre di tempi un po' più lenti il che mi porta a pensare che la luminosità reale sia leggermente inferiore a quanto dichiarato. Un altro difetto è la velocità della messa a fuoco: non avendo la messa a fuoco interna, il Tamron è lento e spesso esita, soprattutto alla focale più lunga (cosa strana, basta passare da 75 a 70 mm che la messa a fuoco diventa più rapida e sicura). Il Minolta 24-105 è veloce e privo di incertezze anche a 105mm e nell'uso pratico non ho mai avvertito grosse differenze con lo Zeiss, specialmente nei video.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

La sera, insieme al battesimo del Tamron, c'è stato anche quello del sottoscritto alle prese con le tradizionali bacchette. La luce era davvero scarsa e la resa a TA è più che soddisfacente.

Conclusioni.
Un'ottica globalmente soddisfacente, dalle prestazioni più che buone per il prezzo e dalla bella resa cromatica molto pulita che non necessita di grossi interventi in postproduzione, soddisfacente a tutte le aperture di diaframmi (ovviamente ad F/8 è migliore che a TA) ed alle varie lunghezze focali. Lo sfocato, pur non essendo eccezionale, è più che dignitoso. Personalmente, come già detto, trovo l'escursione focale un po' troppo ridotta per ritenere il Tamron 28-75 un perfetto "zoom da passeggio" (se fosse stato almeno 28-85 come il vecchio Zeiss per Contax poteva essere una valida alternativa al 24-70 Zeiss), ma non credo che sul mercato ci siano alternative e non capirò mai perché nessun fabbricante progetti un compatto 24-105 di nuova generazione anche se poco luminoso come lo storico zoom Minolta. Unico grosso difetto è il trattamento antiriflessi che tende a compromettere od a far perdere molte immagini quando una forte fonte luminosa è nel campo inquadrato o arriva obliqua sulla lente (in questi casi il paraluce fornito a corredo è del tutto inutile) e della aberrazione cromatica - non eccessiva - ai diaframmi più aperti in condizione di forti contrasti.
Il Tamron SP AF 28-75/2.8 XR Di LF IF si può trovare su internet a prezzi che variano tra i 320 ed i 400 Euro.

Rino Giardiello © 11/2014
Riproduzione Riservata

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

Molto buona la resa generale a 28 (sopra) e 70mm (sotto) in condizioni di luce mista.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©

I colori sono saturi e brillanti senza doverli forzare o modificare in postproduzione. Sopra, uno scatto a 28mm F/8, sotto a 70mm F/8.

Tamron 28-75 ph. Rino Giardiello ©