Svoltasi a Roma il 23 settembre 2017, la presentazione della nuova Nikon D850 è stata accompagnata da una serie di eventi che hanno permesso ai partecipanti di toccare con mano e provarla unitamente alle numerosissime ottiche Nikon disponibili. L’evento era ben strutturato con diversi set dove potersi spostare liberamente a seconda dei propri interessi: moda, ritratto, cerimonia, macro, video. Il test completo ed approfondito, qui.
Grande la disponibilità del personale tecnico Nikon anche se, per motivi organizzativi, ci si poteva muovere solo all’interno dell’area dell’Hotel Da Vinci. Disponibili, senza necessità di prenotazione, Nikon D5 e Nikon D4S su cavalletto con due enormi tele per provarne le velocità di raffica senza poter modificare alcuna impostazione. Era possibile provare tutti i modelli di fotocamera reflex Nikon e le ottiche compreso il Nikon 19 mm decentrabile.
Nadir Magazine ha avuto l’opportunità di farla provare a due esperti collaboratori, Paolo Iammarrone ed Adriano Nolvica, dei quali riportiamo le prime impressioni e qualche scatto.
Paolo Iammarrone
Ho seguito con interesse la parte riguardante la presentazione della Nikon D850 per conoscerne tutte le peculiarità che la rendono unica nel suo segmento. L’ho avuta per tre volte, 20 minuti ogni volta, il tempo massimo concesso per le prove, ma con un’ora in totale sono riuscito a fare numerose foto di test in diverse condizioni ed a diverse sensibilità. Purtroppo le Nikon D850 erano sempre configurate in maniera assai personalizzata da chi le aveva utilizzate in precedenza, quindi ho perso molto tempo ogni volta per impostarla in modo da ottenere immagini più naturali possibile. Ho comunque scattato in RAW+JPG per poter fare poi con calma i vari confronti insieme a Rino Giardiello e la redazione sul computer.
I partecipanti erano numerosi e per poter provare la macchina si doveva attendere a lungo il proprio turno con file all’italiana, vale a dire disordinate; l’unica pecca organizzativa era proprio la mancanza di numeri.
Presa in mano la Nikon D850, mi sono trovato subito a mio agio essendo utilizzatore della Nikon D800. Ci sono dei piccoli cambiamenti, ma tutto è assolutamente sotto controllo. In particolare mi è piaciuto il display basculante touch screen che ho trovato molto utile nella messa a fuoco durante i video. La macchina richiede ottiche di grande qualità per sfruttare appieno le doti del sensore. Nella terza prova ho utilizzato l’ultimo 70-200 F/2,.8 che mi ha impressionato per velocità e qualità. I titolari dei workshop erano tutti professionisti di primo livello che hanno spiegato per ognuna delle loro competenze ogni dettaglio della Nikon D850, disponibili alle tante domande e osservazioni. Particolarmente gentile e disponibile Giuseppe Maio, che ha presentato la Nikon D850 accompagnato da uno specialista per ogni genere fotografico. Io ho seguito le sessioni pomeridiane scattando foto sia di backstage che nel workshop di ritratto di Damiano Andreotti. In questo set mi sono trovato a mio agio nella gestione tecnica della macchina per cambiare sensibilità, tempi e diaframma molto velocemente e con l’ottimo nuovo 70-200 F/2.8, una focale che uso frequentemente nelle fotografia di Jazz. Deludente, almeno in questi scatti di prova, il nuovo 55mm F/1.4, decisamente insufficiente per fotografare ai diaframmi più aperti come la massima apertura farebbe immaginare.
Uno dei tanti set allestiti per l'occasione. La presenza di molte luci colorate non ha messo in imbarazzo l'esposimetro della Nikon D850 né il suo AF. Tutte le foto che accompagnano l'articolo, sono così come uscite dalla fotocamera senza alcun intervento di postproduzione. Scatti ad 800 e 2000 ISO. Cliccare sulle immagini per vederle di maggiori dimensioni.
Ottima la resa a 12800 ISO. I crop, tratti dalla sequenza fotografica alla modella precedente, sono al 100% ed è ben visibile la differenza tra RAW e JPG. Noi preferiamo la grana secca del NEF (il RAW di Nikon) ed eventualmente intervenire nella maniera preferita in fase di postproduzione.
Adriano Nolvica
Della nuova Nikon D850 si parlava tanto e la promessa di una fotocamera è riuscita a tenere ancora desta l’attenzione degli appassionati del marchio che, in tutta onestà, cominciavano ad essere un po’ sfiduciati per la mancanza di novità. La Nikon D850 ha senz’altro messo l’animo in pace a tutti visto che presenta numerosissime novità e, almeno sulla carta, prestazioni di tutto rispetto. Coi suoi 45 milioni di pixel compete direttamente con le medio formato che, sul digitale, utilizzano un sensore poco più grande del full frame, senza avere quel sostanzioso margine che invece c’era ai tempi della pellicola.
45,4 milioni di pixel sono tanti, ma non è un valore molto diverso dai 50.6 Mpx della Canon EOS 5Ds o dai 42,4 Mpx della Sony A7R II e della Sony A99 II con la quale entra in diretta concorrenza per qualità, velocità e prezzo. Molto simili anche il range di sensibilità davvero sfruttabili (noi di Nadir siamo sempre stati contrari ai valori esagerati che ormai vengono sbandierati da tutti i produttori e che non sono usabili nel mondo reale se non per il web).
La cosa che più sorprende in negativo delle ultime fotocamere arrivate sul mercato - vedi anche la Sony A9 - è che tutto sembra incentrato sulla velocità di scatto e dell’AF, parametri indispensabili per alcuni tipi di fotografia e non si discute, ma che sembrano diventati fondamentali anche per chi fotografa paesaggio o cerimonie. Questa corsa sfrenata alle prestazioni è a volte più un gadget pubblicitario, visto che ormai i salti di qualità veri e propri dei sensori sono molto meno evidenti rispetto al passato; tuttavia questa attenzione alla velocità non manca di fare effetto, così come il poter scattare a sensibilità sempre più elevate (con risultati a volte discutibili); forse si è persa un po’ di vista l’importanza di avere una qualità elevata e costante delle immagini scattate in condizioni non estreme e che magari sono il 90% delle fotografie che si scattano.
Il perché di questo pistolotto è presto spiegato: ho avuto la (non bella) sensazione che, nonostante i dati dichiarati (maggiore gamma dinamica, maggiore risoluzione, meno rumore), con la D850 alla fin fine non si riescano a tirar fuori immagini migliori (nel senso di “più belle”) della vecchia Nikon D810, almeno senza lavorare in post-produzione. A pelle, l’impressione è che le foto della Nikon D850 siano più piatte, ma lo dico con tutte le riserve del caso perché sarà da verificare con cura nei nostri consueti test di confronto quando la riceveremo per il test visto che anche io, come Paolo, ho potuto usare la fotocamera solo per un’ora. Ci ho scattato parecchio, ma sempre un’ora è.
Un'altra bella modella messa a disposizione dei fotografi per provare la Nikon D850 in luce continua. A 2500 ISO la resa è molto pulita e l'intervento di riduzione del rumore sulla JPG sviluppata in camera è molto discreto.
L’altra cosa che non mi ha convinto della nuova Nikon è come il software interno sviluppa le JPG in camera: ha un comportamento molto aggressivo verso il rumore e le foto, non appena si inizia a salire di sensibilità, sembrano piallate e spappolate, stesso comportamento che avevo notato nelle JPG di alcuni modelli Sony. Mettendo una a fianco all’altra le foto scattate in RAW ed in JPG, la differenza è evidente (vedi immagini a corredo dell’articolo coi crop al 100%). Nei RAW il rumore è contenuto, molto secco e non disturba, almeno secondo i miei gusti. La maggiore risoluzione non ha portato vantaggi anche dal punto di vista del micromosso, già evidente sulla D800.
La messa a fuoco è velocissima e precisa: non arriva alle prestazioni della D5 e D500, ma la D850 è più “tuttofare” di questi due modelli “da corsa” e non ha davvero avuto incertezze nell’agganciare il soggetto senza farsi ingannare.
Una interessante caratteristica della Nikon D850 è la funzione “focus shift”, vale a dire la possibilità di scattare sino a 300 fotografie allo stesso soggetto con spostamenti minimi della messa a fuoco ed ottenere una profondità di campo ben superiore a quella che si otterrebbe chiudendo il diaframma: una tecnica ben nota agli appassionati di macrofotografia, ora pronta per l’uso ed a disposizione di tutti i fotografi (prevedo un proliferare di foto macro tutte a fuoco nel prossimo anno).
La Nikon D850 si impugna bene e ricorda tutte le precedenti Nikon professionali, solida e ben costruita. L’otturatore è rumoroso, ma - novità! - ora c’è l’otturatore elettronico che consente di scattare senza alcun rumore. Peccato sia stato eliminato il piccolo flash incorporato nel pentaprisma presente nella D810, ma in compenso il nuovo mirino è più largo e luminoso. Comodissimi i pulsanti retroilluminati.
Ottima in campo fotografico, non mi è sembrata altrettanto valida nella registrazione dei video usando l’autofocus, che mi è parso lento e poco affidabile (ovviamente parlo del live view). La D850 è decisamente una fotocamera per i fotografi e non per i videomaker, anche se c’è pane anche per i loro denti. Una fotocamera notevole che bene si inserisce nel panorama delle ultime professionali anche se queste prime impressioni, senz’altro positive, mi hanno lasciato alcune perplessità che conto di verificare nel futuro test approfondito.
Redazione di Nadir © 10/2017
Riproduzione Riservata
Il test approfondito è qui.