TEST NIKON 35mm F/1.4 G AF-S
Approfondita prova sul campo
Rino Giardiello, novembre 2016

Test del Nikon 35/1.4 G AF-S a confronto con altre illustri ottiche similari, sia attuali che più anziane, sia originali che universali. Vediamo come se la cava il Nikon 35/1.4 nelle consuete prove pratiche sul campo al confronto con i vecchi Nikon 35/1.4 AI-S e 35/2 AF-D, lo Zeiss 35/1.4 ed il Sigma 35/1.4 Art. Ospite illustre per completare il confronto, uno zoom di qualità, lo Zeiss 24-70 F/2.8, che dovrebbe comunque crollare nel confronto con delle ottiche fisse di classe e prezzo così elevati.

La focale di 35mm sul 24x36 (oggi sul FF) è sempre stata la mia focale preferita per poter andare in giro con un solo obiettivo piccolo e compatto se F/2.8, ma quando diventa F/1.4 e la sua qualità è ai massimi livelli (purtroppo anche prezzo, peso e dimensioni), diventa un obiettivo con il quale poter affrontare qualsiasi situazione di ripresa.

Ho avuto diversi 35mm F/1.4 - lo Zeiss per Contax ed il Nikon AI-S - ma adoravo il piccolissimo Zeiss 35/2 per il corredo Contax G. Ad un prezzo molto umano per uno Zeiss, offriva una versatilità senza pari ed era il compagno perfetto per viaggiare.

Il Nikon 35/1.4 AI-S è stato una pietra miliare nel corredo Nikon ed è rimasto in vendita, immutato, per circa 40 anni, per cui era lecito aspettarsi molto da questo nuovo 35/1.4 G che Nikon dichiara molto ben corretto per tutte le aberrazioni, coma compresa, e quindi adatto alle foto di astronomia. Il diaframma a 9 lamelle arrotondate dovrebbe garantire un’ottima qualità dello sfocato.

In mano
Come il vecchio Nikon 35/1.4 AI-S, il nuovo G è un obiettivo di dimensioni generose, solido e pesante (ma ben 600g contro i 381g del vecchio AI-S!). Il passo filtri è da 67mm e vengono forniti paraluce e sacchetto morbido. La ghiera di messa a fuoco manuale, anche se difficilmente verrà usata, è scorrevole. Per il prezzo c’è un po’ troppa plastica - persino la filettatura per i filtri - che riduce la sensazione di “oggetto costoso e professionale”. Sono sicuro che si tratti di “buona plastica”, ma questo lo scopriremo solo tra molti anni.

Test Nikon 35mm F/1.4 G

Inizia il test e la vecchia locomotiva è il soggetto ideale. Nelle schermate è possibile vedere la resa dei diversi obiettivi ad F/5.6 come usciti dai RAW e salvati in JPG senza effettuare modifiche. La diversa resa del bianco dipende dai diversi corpi usati per il test nonostante sia stata impostata per tutti "Luce Diurna": Nikon D750, Sony A7 II e Sony A99. Cliccare sulla foto per vedere la foto di maggiori dimensioni. In basso, le stesse foto ingrandite al 50% sul mio monitor da 27".

Nikon 35/1.4 G, Nikon 35/2 AF-D, Zeiss 35/1.4, Zeiss 24-70 F/2.8

Sul campo
Le foto scattate con il Nikon 35mm F/1.4 G su corpi Nikon D800 e D750 appaiono sempre molto belle e gradevoli. Come si suol dire, sul campo fanno sempre la loro bella figura e di sicuro non si resterà delusi visto che, a parte tutto, l’obiettivo si propone come ottica di alto livello con prezzo conseguente rispetto ad altri 35mm della stessa Nikon e l’ottimo 35/1.4 della Sigma serie Art provato tempo fa su Nadir. Tutto bene se si usa questo obiettivo da solo ma, purtroppo, è nel confronto sul campo con la concorrenza che arrivano le prime delusioni.

Ho avuto modo di confrontare fianco a fianco il Nikon 35/1.4 G sia con i vecchi Nikon 35/1.4 AI-S e Nikon 35/2 AF-D, che con lo Zeiss 35/1.4 su corpo Sony A7 II, il Sigma 35/1.4 Art sugli stessi corpi Nikon e, senza contarci troppo, giusto per vedere cosa accadeva, lo Zeiss 24-70 F/2.8 su corpo Sony A99. Il test è stato lungo e complesso e l’abbiamo ripetuto due volte perché ci pareva impossibile che il Nikon, un bell’obiettivo in assenza di test comparativi sul campo, fosse visibilmente inferiore non solo rispetto alla concorrenza altrettanto blasonata e costosa (Zeiss), ma anche rispetto al Sigma che costa la metà.

Ho sempre avuto una convinzione: se compro un obiettivo F/1.4 è perché mi piace o mi serve adoperarlo a tutta apertura o comunque ai diaframmi più aperti. Non ha senso comprare un obiettivo F/1.4, grosso, pesante e costoso, per poi usarlo perlopiù ad F/8 come si farebbe con un 35mm F/2 o F/2.8 che costa molto di meno. Il Nikon 35/1.4 G ha sempre un’ottima risoluzione al centro anche ad F/1.4, ma le foto a questo valore di diaframma sono “nebulose” ed impastate. Certo, si può lavorare di maschera di contrasto, ma diventeranno innaturalmente contrastate le aree fuori fuoco e, anche selezionando solo le parti a fuoco, il bokeh del Nikon, rispetto agli altri 35mm provati, è sempre modesto. Comincia a diventare gradevole ad F/2.8 ma, come dicevo, per me è basilare che un obiettivo F/1.4 abbia la sua resa migliore (resa globale dell’immagine, non la pura risolvenza) a tutta apertura.

La resa cromatica, sebbene con il digitale questo sia molto relativo, è gradevole ed allineata allo standard Nikon.

Prova sfocato Nikon 35mm F/1.4 G vs Zeiss

Una foto molto semplice che ha messo in evidenza la diversa resa degli obiettivi a tutta apertura. Le foto scattate con il Nikon 35/1.4 G, pur non avendo nulla da invidiare alle foto scattate con lo Zeiss dal punto di vista della nitidezza reale, appaiono velate e quindi sembrano meno nitide. Cliccare sulla foto per vederla di maggiori dimensioni e cliccare qui per vedere il crop delle stesse foto al 50%. E' il vecchio discorso della nitidezza reale e di quella apparente, la "sensazione di nitidezza" di cui parlo anche nel test della Sigma sd Quattro e del sensore Foveon.

Risolvenza
Sempre molto alta al centro, è abbastanza modesta ai bordi che diventano buoni a F/2.8 e molto buoni ad F/4 e F/5.6 (diaframma ottimale), poi peggiorano gradatamente. Devo dire, però, che confrontato con lo Zeiss 35/1.4 ed il Sigma 35/1.4 Art, sono sempre un filino inferiori. Difficilmente, nel mondo reale, si noteranno differenze salvo effettuare scrupolose immagini di confronto da esaminare al 100% su un buon monitor. Bene da questo punto di vista.

In certi casi le differenze di risolvenza, soprattutto ad F/5.6, bisogna andarle a cercare al 100% d'ingrandimento su un buon monitor ed il Nikon 35/1.4 G, pur non essendo il migliore, ne ha più che a sufficienza, come pure il vecchio Nikon 35/2 AF-D che oggi si può comprare per poco nei vari mercatini dell'usato. Cliccare sulla foto per ingrandirla e cliccare qui per vedere i crop al 50% delle stesse foto.

Distorsione
Stranamente il 35/1.4 G Nikon distorce quanto il vecchio 35/1.4 AI-S e più del nuovo 24/1.4 G. La distorsione è a barilotto, comunque non eccessiva e si elimina senza troppe difficoltà in postproduzione, insieme alla vignettatura, utilizzando l’apposito profilo in Photoshop o salvando in JPG stesso dalla fotocamera.

Vignettatura
E’ nella norma per un obiettivo di questa apertura massima e anche questa si elimina facilmente in postproduzione. Ad F/1.4 è elevata, ma scompare quasi del tutto già ad F/2.8 e da F/4 in poi è virtualmente assente.

Bokeh
Mi sarei aspettato un bokeh molto attraente ad F/1.4 ma non è così. Il bokeh a tutta apertura è decisamente impastato e non gradevole, ma migliora ad F/2 ed F/2.8, valore che reputo il miglior compromesso tra quantità e qualità dello sfocato. Non sceglierei questo obiettivo se la mia priorità fosse il bokeh e l'utilizzo a tutta apertura e, giusto per restare in casa Nikon, la resa dello sfocato dell’economico 50/1.8 D è più gradevole. In questo caso lo sfocato del Sigma 35/1.4 Art a tutta apertura è leggermente migliore di quello del Nikon, ma quello dello Zeiss 35/1.4 per il corredo Sony Mirrorless (serie A7 e similari) è ben più gradevole di entrambi.

Aberrazioni cromatiche
L’aberrazione cromatica laterale è ben controllata, ma il vero problema è quella longitudinale che, a tutta apertura, colora di viola le aree sfocate prima del punto di messa a fuoco e di verde quelle dopo. Poiché il difetto è legato all’aberrazione sferica, il fenomeno è anche detto “sferocromatismo” e non è facile da eliminare in postproduzione.

Coma
Praticamente assente, forse il migliore obiettivo da me mai provato da questo punto di vista. Eccellente per la fotografia astronomica e foto notturne. Nulla a che vedere con il vecchio 35/1.4 AI-S che era un disastro.

Trattamento antiriflessi
Un bel passo avanti rispetto alle vecchie ottiche Nikon grazie all’adozione del trattamento “Nano Crystal”, ma nulla di eccezionale e, con la fonte luminosa al centro del fotogramma (sole o fari), è facile trovarsi con le immagini velate. A volte basta spostarsi di poco per ridurne l’entità, ma può essere un problema. Zeiss e Sigma si comportano meglio (vedi foto di confronto nel test del Sigma 35/1.4 già pubblicato).

Riflessi Nikon 35/1.4 G vs Sigma vs Zeiss

Messa a fuoco
Non è velocissima, ma molto precisa sulle reflex Nikon D750 e D800 usate per il test. Non ho mai avuto immagini fuori fuoco o problemi di back/front focus in tutte le foto del test.

Purple fringing Nikon 35/1.4 G

La messa a fuoco a tutta apertura è sempre stata ineccepibile. Purtroppo si nota un notevole purple fringing anche in questa foto non troppo critica (il dettaglio del dito è al 100%).

Conclusioni
Il Nikon 35/1.4 G è senz’altro un buon obiettivo che avrei voluto volentieri nel mio corredo (ho sempre usato molto i 35mm superluminosi) ma, tenendo presente il prezzo, oggi è possibile trovare di meglio spendendo la metà. Da tenere presente, volendo risparmiare, il vecchio Nikon 35/2 AF-D che, nonostante l’età ed il prezzo molto più basso da nuovo ed oggi nel mercatino dell’usato, non se la cava affatto male e, nelle foto del mondo reale, è difficile notare differenze, in particolare ad F/5.6. Nella prova pratica di confronto c’era anche il vecchio Nikon 35/1.4 AI-S che, sebbene fosse un’ottica di pregio a suo tempo, oggi mostra tutti i limiti dell’età e della vecchia progettazione. La risolvenza è sempre inferiore a quella del nuovo 35/1.4 G, ma non è questo il suo vero limite quanto il basso contrasto che rende le immagini molto velate ai diaframmi più aperti e, andando a stringere, è lo stesso difetto rilevato per il nuovo Nikon 35/1.4 G nel test comparativo alla stazione degli autobus. Un buon obiettivo in generale, ma non all’altezza del prezzo e, soprattutto, dalla resa non soddisfacente proprio a tutta apertura. Sorprendenti i risultati dello Zeiss 24-70 F/2.8 che, nonostante sia uno zoom non troppo recente, non è crollato sotto i colpi degli avversari ed ha fornito immagini sempre molto gradevoli e tridimensionali.

Rino Giardiello © 11/2016
Riproduzione Riservata