FOTOGRAFARE DI NOTTE CON LE POLAROID
Rino Giardiello, ottobre 1987

Con la fotocamera Polaroid Image si possono realizzare fotografie di notte. Come?
Semplicissimo: utilizzando un cavalletto ed il pulsante dell'autoscatto. Ecco come fare.

Che la fotografia immediata non sia solo un divertente e costoso trastullo per bambini o adulti in vacanza è un fatto ormai assodato poiché buona parte dei suoi consumatori appartiene alla categoria dei professionisti. Nell'Antro di Merlino su REFLEX di giugno abbiamo anche visto come sia possibile "manipolare" una fotografia scattata con una normale fotocamera Polaroid in modo da ottenere una immagine d'autore unica ed irripetibile intervenendo molto semplicemente sulla superficie del supporto. Il mezzo, apparentemente limitato, offre ulteriori possibilità alla portata di tutti. una di queste è la fotografia notturna.

Una foto notturna con la Polaroid? Ma se l'otturatore arriva al massimo a 2,8 secondi !! Certo, noi non possiamo potenziare l'esposimetro della fotocamera né dotarla di presa per lo scatto flessibile e posa B delle quali è sprovvista, ma utilizzando l'autoscatto ed un robusto treppiedi (o altra base d'appoggio ben ferma) è possibile ottenere ottimi risultati che superano le possibilità reali del sistema. Che c'entra l'autoscatto? Niente fretta ed esaminiamo con calma il funzionamento della recentissima fotocamera Polaroid Image. Scattando in modo consueto la fotocamera espelle la fotografia subito dopo l'esposizione. In questo caso si rientra nel tempo massimo consentito dall'otturatore, cioè circa 3 secondi.

Se la scena è meno luminosa e richiederebbe un tempo di posa più lungo, la foto è condannata ad essere irrimediabilmente nera. Certo, si può utilizzare il flash incorporato nell'apparecchio ma, a parte la limitata potenza, I'effetto notte viene annullato dal lampo di schiarita per cui il risultato è, ammettiamolo, alquanto bruttino.

Inserendo l'autoscatto la fotocamera scatta la foto ma non espelle la fotografia. Bisogna disinserirlo altrimenti essa resta dentro e non c'è la possibilità di scattare un'altra foto. Se però chiudiamo (anche non del tutto) il coperchio della fotocamera e poi lo riapriamo senza spostarla dalla sua posizione, è possibile scattare un'altra foto.

La pellicola è ancora quella di prima ed è praticamente pronta a ricevere un'altra esposizione: diciamo che abbiamo scoperto un involontario meccanismo per le esposizioni multiple: una serie di più esposizioni senza disinserire l'autoscatto, aprendo e chiudendo la parte superiore della conchiglia di protezione. Se ne faranno tre, quattro o più fino a quando non si raggiungerà il tempo che si ritiene sufficiente. Solo allora si dovrà disinserire l'autoscatto e la foto sarà libera di uscire iniziando a svilupparsi sotto i nostri occhi. Con un po' di esperienza (del resto i risultati sono visibili all'istante) si riusciranno ad indovinare i tempi giusti con una buona approssimazione e le foto ottenibili, come si può vedere da quelle di queste pagine, sono più che apprezzabili.

Rino Giardiello © 1987
Pubblicato su REFLEX di ottobre 1987

LE POCHE E SEMPLICI ISTRUZIONI

La levetta dell'autoscatto: il trucco che ci permette di effettuare delle esposizioni multiple e quindi di "allungare" il tempo massimo di esposizione di soli 2,8 secondi.

Le cose necessarie sono due: un solido cavalletto ed una estrema delicatezza nell'aprire e richiudere il coperchio della fotocamera.